Genova. E’ stato convocato per oggi il consiglio dei ministri che dovrebbe definire le misure restrittive in vista delle festività natalizie, dopo il rinvio di ieri “obbligato” per la liberazione dei pescatori di Mazara del Vallo dopo oltre cento giorni di prigionia in Libia.
“Dobbiamo fare delle scelte per tutelare i più fragili e gli anziani, a costo di sfiorare l’impopolarità. Dovremo passare il Natale ognuno a casa propria” ha detto ieri sera il ministro degli Affari regionali Francesco Boccia intervistato in diretta su Sky Tg24 prima del confronto con le Regioni, mentre a palazzo Chigi si lavora febbrilmente per arrivare ad un piano di battaglia definitivo da presentare al paese per le festività, dopo il passo indietro rispetto alle prime disposizioni.
Se tutto sarà confermato come da anticipazioni, niente festeggiamenti, niente spostamenti e incontri familiari limitati al massimo. L’ipotesi è di una “zona rossa” estesa a tutto il Paese tra il 24 dicembre al 3 gennaio, forse fino al 6. E per farla rispettare un dispiegamento di forze inedito, con oltre 70 mila agenti schierati in stazioni, ai caselli e nelle piazze principali del paese.
Due l ipotesi. Quella più dura, prevede di un lockdown (con negozi e locali chiusi a parte alimentari, farmacie, edicole e tabaccai e divieto di spostamento) dal 24 dicembre al 6 gennaio. C’è anche addirittura chi vorrebbe far scattare le chiusure già in questo fine settimana, ma l’ipotesi sembra ormai fuori tempo massimo visto che le nuove misure verranno approvate domani oppure sabato. Nella versione soft, si fa per dire, l’Italia sarebbe in zona rossa solo il 24, 25, 26, 31 dicembre e l’1 gennaio. Nel resto dei giorni resterebbero le misure previste dalla fascia arancione.
Come ci sono divisioni all’interno del governo tra ‘rigoristi’ e ‘possibilisti’, la stessa indecisione si ritrova tra i governatori, a seconda ovviamente dell’andamento epidemiologico della curva. Se in Liguria il presidente Giovanni Toti ha più volte espresso la sua contrarietà a nuove restrizioni, soprattutto per la nostra regione dove il trend del contagio sembra essere sempre al ribasso (a parte il rialzo di ieri, da verificare se si consoliderà nelle prossime ore), l presidente del Veneto, Luca Zaia ha emesso una nuova ordinanza che anticipa la stretta dei governo. “Chiusura dei confini comunali dopo le ore 14 dal 19 dicembre fino al 6 gennaio” ha precisato il governatore veneto.
Nel frattempo il Viminale annuncia una intensificazione dei controlli. In vista dell’intensificarsi degli spostamenti nel fine settimana sono stati pianificati “specifici servizi sulla rete viaria stradale e autostradale e, per evitare assembramenti, nelle stazioni ferroviarie, portuali ed aeroportuali, nonché presso i terminal di trasporto pubblico”. E’ quanto è stato deciso nel corso del Comitato nazionale per l’ordine e la sicurezza pubblica che ha esaminato le misure da adottare per Natale, prevedendo anche un “rafforzamento” delle attività di controllo del territorio “anche in funzione dei reati di strada, suscettibili di incremento in ragione della maggiore circolazione di persone e merci” . Più controlli nei ristoranti e nelle zone della movida. E’ quanto è stato deciso nel corso della riunione del Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica presieduta questa mattina dal ministro Luciana Lamorgese. Per “la prevenzione del rischio di contagio – dice il Viminale – mirate attività di controllo interesseranno i locali pubblici e d’intrattenimento, nonché le aree abitualmente ritrovo dei giovani”.