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L’arcivescovo Tasca: “Messa di mezzanotte anticipata? Nessun problema, Natale non cambia”

Inaugurato con Toti e Bucci il presepe a De Ferrari, il francescano: "Alle persone sole dico di ricordare i bei momenti passati"

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Genova. “La messa di mezzanotte anticipata alle 20? Non c’è nessun problema. Intanto non è la messa di mezzanotte ma la messa della notte, non c’è orario. Anche i preti me l’hanno chiesto. Se il coprifuoco sarà a una certa ora faremo la messa due ore prima rispettando tutte le norme con molta serenità. Sarà sempre una messa della notte bella”.

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La prende con filosofia e spirito francescano Marco Tasca, arcivescovo di Genova, che oggi ha inaugurato e benedetto insieme al sindaco Bucci e al presidente Toti il presepe esposto in vetrina al piano terra del palazzo della Regione in piazza De Ferrari. Un segno tangibile, come le cascate di luci che tappezzano le facciate dei palazzi e l’abete della val d’Aveto, che a questo Natale dovremo dare comunque un significato per quanto diverso da tutti gli altri.

“Natale è sempre Natale e viverlo in maniera diversa ci aiuta a capire ancora di più che cos’è. Credo che per tutti sia vissuto come un momento di serenità da vivere in famiglia e con gli amici. Sarà un po’ diverso quest’anno, ma sono valori che dobbiamo coltivare anche nelle difficoltà e nelle restrizioni”, spiega Tasca. Quest’anno, però, ancora più persone saranno sole a causa delle restrizioni. A loro l’arcivescovo dedica un messaggio di incoraggiamento: “Siamo tutti in un momento difficile, diamoci una mano ricordando i bei momenti passati e pensando che avremo ancora un bel futuro. Abbiamo una grande storia da costruire”.

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Quest’anno il presepe si ispira alle videoptique, una tradizione spettacolare di fine settecento durante la quale si offriva al pubblico una sorta di cinema ante litteram. “Si tratta di stampe tagliate e controfondate con linee colorate che erano presentate in una sorta di scatole magiche, che permettevano, attraverso l’uso di specchi e lenti una sorta di visione tridimensionale, un’anteprima del cinema – spiega Giulio Sommariva, conservatore del museo dell’Accademia ligustica di belle arti -. Abbiamo voluto giocare con gli allievi, che hanno realizzato materialmente le scenografie, con queste sagome che rievocano le videoptique”. Anche quest’anno le statue sono quelle settecentesche che provengono dalla Madonna del Monte, realizzate da Pasquale Navone e donate dal collezionista genovese Enrico Peyrano.

“È un Natale che ha regole diverse, quelle per il contenimento della pandemia che stanno cominciando a dare risultati. Cerchiamo di fare in modo che sia un Natale diverso, non un Natale spento, per l’allegria e l’affetto che possono trasmettere gli addobbi della tradizione e soprattutto per quel pezzetto di economia che ha tanto sofferto e che in questi giorni speriamo possa avere un refolo di ristori da quello che sta passando. È un Natale diverso ma non dobbiamo spegnere il Natale”, ricorda il presidente Giovanni Toti.

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“Ci sono tante limitazioni, lo sappiano, ma possiamo stare assieme in molti modi, in via telematica, attraverso i social, e tutti i canali di comunicazione. Abbiamo di fronte delle sfide, non lo possiamo negare, ma ci siamo dati da fare per avere momenti di svago anche attraverso iniziative online – aggiunge il sindaco Marco Bucci – . Cerchiamo di sognare i prossimi Natali, che saranno molto più belli, e sogniamo come sarà la nostra città per la quale lavoriamo duramente affinché esca da questo momento più bella è più grande”.

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