Genova. Da un certo punto di vista il fatto è confortante: i genovesi per la maggior parte rispettano le regole, anche quando le regole vengono momentaneamente sospese. È il caso della pista ciclabile di corso Italia, soppressa per 48 ore dal Comune nel tentativo di far fronte al traffico impazzito dello shopping prenatalizio, che stamattina era percorsa da ben poche auto nonostante l’ampia diffusione della notizia anticipata ieri pomeriggio dall’assessore alla mobilità Matteo Campora in consiglio comunale.
E così anche oggi si sono formate code in direzione centro nel tratto terminale del lungomare, code che in realtà hanno poco a che fare con la corsia gialla riservata ai ciclisti perché dipendono soprattutto dalla strozzatura in fondo a corso Marconi, dove tutti confluiscono nella rotatoria prima di immettersi in Sopraelevata. Il provvedimento di palazzo Tursi è arrivato dopo il caos scatenato dall’apertura di Esselunga lo scorso 16 dicembre. Il nuovo supermercato non è riuscito a contenere l’assalto di macchine, perciò un ulteriore tappo si è formato in via Piave e di riflesso anche in corso Italia.
Il sindaco Marco Bucci ieri sera ha chiarito che all’orizzonte non c’è nessun dietrofront sulle piste ciclabili d’emergenza. “Never give up“, ripete il mayor con un passato negli States, “non mollare mai”. Quindi si continua così fino a domani, poi dal 24 dicembre tornerà tutto come prima, pur con la promessa che corso Italia subirà una trasformazione totale grazie ai 3 milioni ricevuti dal governo che permetteranno di realizzare una ciclabile bidirezionale dove oggi ci sono i parcheggi sul lato mare.
Nel frattempo l’assessore Campora incontrerà il Municipio Medio Levante – che aveva chiesto lo stop alla ciclabile almeno in via eccezionale – e i vertici di Esselunga per capire se davvero si tratta di un problema temporaneo, dovuto all’entusiasmo dei primi giorni, o se dovrà essere attuata qualche modifica permanente alla viabilità. In ogni caso l’amministrazione non vuole toccare la corsia per le bici, diventata pietra dello scandalo anche per molti esponenti della maggioranza.
A criticare la scelta di sospendere sia pure temporaneamente la ciclabile è stata ieri la Fiab: “Era già successo per il Salone Nautico ed abbiamo dimostrato con foto che le code si formavano ugualmente. Stessa cosa avverrà in questi due giorni di sospensione e lo dimostreremo”. Secondo l’associazione dei cicloamatori la responsabilità della congestione nel weekend è stata soprattutto dei parcheggi gratuiti che hanno attirato troppe auto in centro.