Genova. No a “misure vessatorie se il virus consente qualche spazio di libertà in più”, come il divieto di andare a trovare i congiunti fuori regione. Il presidente ligure Giovanni Toti tiene la barra del timone a metà tra le linee che lui stesso definisce “chiusurista” e “aperturista” e rende noto il dato aggiornato sull’indice di contagio Rt che in Liguria sarebbe sceso a 0,71.
“Il dato è ancora in calo, un’ottima notizia – ha commentato -. Siamo la seconda regione per discesa dopo la Sardegna che gode di una situazione di isolamento molto maggiore della nostra”. Dunque situazione che migliora, in Liguria come anche altrove, ma nonostante questo il governo non arretra su alcuni capisaldi: coprifuoco alle 22, chiusura dei ristoranti alle 18, divieto di spostarsi anche tra regioni in zona gialla.
“Dal governo abbiamo colto che certamente verrà confermato il meccanismo della divisione in zone – ha spiegato Toti in conferenza stampa dopo il confronto con Boccia e Speranza in tarda mattinata -. C’è grande preoccupazione per gli spostamenti soprattutto nell’imminente vicinanza delle giornate di Natale, Santo Stefano e Capodanno. Si sta lavorando a un accordo europeo sulla regolamentazione dei resort invernali, vedremo che effetto avrà. È certo che resterà un coprifuoco, occorrerà comprendere se avrà flessibilità a seconda delle zone. Come Regioni abbiamo chiesto di valutare con grande misura le regole di contrasto al virus, occorre tenere conto delle esigenze del mondo del commercio, del turismo e degli sport invernali, filiere che hanno già pagato un prezzo molto alto”.
Concetti che il governatore aveva ribadito scrivendo su Facebook in pomeriggio: “Chiedere di tener conto di questo al governo non mi pare sia cinico, mi sembra il minimo che un amministratore possa fare. I 20 giorni delle feste valgono come tre mesi del fatturato annuale. E vi farei leggere i messaggi e gli appelli accorati di chi ha i congiunti fuori regione. A nessuno di loro interessa il cenone con 50 persone, vogliono solo rivedere le persone che amano, una, massimo due. Troppo facile giudicare per chi ha uno stipendio fisso, troppo facile criticare per chi ha tutti gli affetti nella stessa città. Vanno studiati e consentiti i ricongiungimenti tra i familiari.
Su quest’ultimo punto sarebbe il premier Giuseppe Conte ad aprire uno spiraglio per possibili deroghe nel nuovo Dpcm, come riportano fonti di maggioranza citate dall’Ansa. Il presidente del Consiglio avrebbe anche ipotizzato un ritorno a scuola il prossimo 14 dicembre, ipotesi che tuttavia dev’essere ancora sottoposta al vaglio del comitato tecnico scientifico.