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Coronavirus, la Liguria tiene duro: crolla il Pil (9,2%) ma le esportazioni sono in crescita

Gli ultimi dati contenuti nella nota di aggiornamento al Def approvata dal consiglio regionale

Generica

Genova. L’emergenza coronavirus grava sul Pil della Liguria in modo simile alla media nazionale, ma tengono in modo particolare le esportazioni, che quest’anno risultano in crescita nonostante il crollo in Italia. È quanto emerge dalla nota di aggiornamento al documento di economia e finanza regionale per il triennio 2021-2023, approvata oggi in consiglio regionale.

Si tratta del provvedimento che aggiorna gli scenari macroeconomici tendenziali e programmatici illustrati nel Defr approvato a luglio e le previsioni per il 2021 e gli anni successivi acquisendo gli elementi che derivano dalla nota di aggiornamento nazionale deliberata dal Consiglio dei ministri il 5 ottobre scorso.

In base ai dati di Prometeia, che ha aggiornato le proprie previsioni il 12 ottobre 2020, in Liguria si attende un calo del Pil del 9,20% nel 2020 (a livello nazionale 9,6%) con una ripresa del 4,2% nel 2021 (per l’Italia 6,2%). Tengono invece le esportazioni, in crescita del 6,9% nel 2020 e del 10,9% nel 2021 (rispettivamente in calo del 12,6% con un rimbalzo del 12,2% a livello nazionale). Più marcato invece il calo delle importazioni (-18,9% contro 12,2% italiano) con una minore ripresa prevista (9,90% contro 14,2%).

Per l’occupazione la Liguria va leggermente peggio: -2,70% (-2% in Italia) e anche nel 2021 è previsto un calo (-0,6%) più marcato di quello generale (-0,1%). In linea con la media nazionale il calo della spesa per la pubblica amministrazione (-0,5% contro -0,3%) che tornerà a crescere nel 2021 (2,3% contro 2,6%). Giù anche la spesa per i consumi delle famiglie (11,8%) con un rimbalzo al 6,7% nel 2021, dati sostanzialmente in linea con quelli nazionali.

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