Lettera al direttore

Lettera

Collega muore di Covid a 61 anni, Usb: “Addio Pierluigi, morto sul lavoro e per il lavoro”

"Senza la riforma Fornero sarebbe riuscito a godersi anni di pensione e probabilmente non avrebbe perso la vita" dicono dal sindacato

usb - unione sindacale di base

Genova. Riceviamo e pubblichiamo dal sindacato Usb Eells, sindacato del pubblico impiego, la lettera che racconta la storia di un collega addetto alle manutenzioni stradali, Pierluigi, morto come tanti lavoratori a causa del Covid-19.

“Ciao Pierluigi, che la terra ti sia lieve. Ma non riposare in pace, continua a lottare con noi. Oggi è una giornata triste e terribile. E’ morto un collega, è morto sul lavoro e di lavoro, senza ombra di dubbio.

Era una persona mite ed educata. Era un grande operaio della viabilità. Aveva 61 anni e sarebbe andato in pensione tra poco. Non aveva famiglia nel senso comune. La sua famiglia eravamo noi. I suoi colleghi ed i suoi amici.

Senza la “riforma” delle pensioni della Fornero sarebbe riuscito a godersi anni di pensione e probabilmente non sarebbe morto per Covid-19.

Ma per i potenti quello che conta è il “profitto”. Della salute della povera gente evidentemente non frega niente a nessuno.

Anche in questi mesi terribili della pandemia il concetto è sempre stato questo. Hanno chiuso le scuole, ci hanno chiuso in casa per mesi, hanno vietato riunioni e manifestazioni, ma le aziende hanno continuato a produrre ed a moltiplicare il contagio.

La pandemia è una sindemia in realtà, perché colpisce le fasce più povere della società, quelle con meno protezioni sociali e sanitarie. Ci sentiamo un po’ colpevoli di questa tragedia che ci colpisce tutti. Potevamo fare di più.

Avevamo chiesto, ai primi segnali di risalita dei contagi, che fossero fermate alcune attività non indispensabili che inevitabilmente prevedevano lavorazioni di gruppo, ma non siamo stati ascoltati e non abbiamo innescato tutte le procedure necessarie con la giusta determinazione.

Al di là delle scelte governative nelle prossime settimane, dobbiamo tenere altissima l’attenzione su tutte le vicende legate alla salute e continuare a lottare per far invertire il paradigma. Ancora una volta cercano di dare la colpa a “noi”. Non è colpa nostra, ma è colpa di un “sistema” che mette il profitto davanti a qualunque cosa. Uniti siamo imbattibili”.

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