Genova. Aumento dei costi per la politica, sanità inefficiente e fallimentare, nessuna visione per il futuro. Sono le principali accuse che centrosinistra e Movimento 5 Stelle lanciano alla giunta Toti durante la seduta di bilancio incentrata sulle relazioni dei consiglieri di minoranza dopo le cifre anticipate ieri dalla maggioranza.
La giunta Toti “anziché potenziare servizi per i cittadini ha potenziato servizi rivolti allo sviluppo del suo mandato, aumentando come prima cosa il capitolo delle spese politiche” come “auto blu, dimissioni dei consiglieri assessori per farne entrare altri cinque, aumento delle spese di comunicazione”, afferma Ioculano del Pd. Nella relazione viene criticato il fondo da 10 milioni per finanziare nuove detrazioni Irpef e contributi alle microimprese: “Dal 2007 al 2015 durante il mandato di centrosinistra l’aliquota dell’addizionale regionale Irpef, stabilita dalla normativa nazionale, non è stata aumentata. Al vostro primo esercizio economico-finanziario avete eliminato quell’esenzione, eppure volete far credere ai liguri che state abbassando le tasse”.
Il Pd ha ricordato il parere espresso dal Consiglio delle autonomie locali “che sottolinea come gli stanziamenti di partenza a favore degli enti locali previsti per l’anno 2021 risultino essere in diminuzione rispetto alle previsioni per l’anno 2020 ed inferiori rispetto agli assestamenti di bilancio per il 2020″ ad eccezione delle spese per trasporti, protezione civile e sociale, “fortemente sostenute dallo Stato”. Per quanto riguarda la sanità, “il bilancio continua a presentare la voce sul ripiano disavanzi sanitari finanziato con le imposte aggiuntive. Un dato che testimonia il fallimento dell’obiettivo di azzeramento contenuto nel piano sanitario presentato da quest’amministrazione”.
“Un testo pasticciato, privo di una reale strategia per la crescita della regione e il benessere dei liguri. Un atto che mentre da un lato aumenta platealmente i costi della politica e delle poltrone, dall’altro non risponde alle reali esigenze del territorio”, lo definisce Fabio Tosi, capogruppo del Movimento 5 Stelle. “Far dimettere i neoeletti assessori dal Consiglio e permettere così l’ingresso di cinque nuovi consiglieri costerà 2 milioni e 500mila euro netti in più per i cinque anni dell’undicesima legislatura – accusa Tosi -. Ad aggravare il quadro, la recente delibera di giunta con cui sono stati triplicati i finanziamenti per lo staff politico (passato da 8 a 22 poltrone) del Toti-bis che, forte di un tesoretto che cresce del 160%, sfiorerà il tetto dei 7 milioni di euro per i cinque anni dell’undicesima legislatura.
“Manca una visione per il futuro e soprattutto manca un progetto per correggere gli errori del passato – aggiunge Tosi -. Non si corre ai ripari nemmeno dopo il giudizio impietoso della Corte dei conti che, sulle partecipate, ha denunciato opacità, elusione delle norme contabili e scarsa trasparenza. Non si corre ai ripari dopo che la magistratura contabile ha puntato il dito contro il deficit sanitario della Regione, azzoppata dalla mobilità passiva (che anziché diminuire è passata da 35 milioni di euro ad inizio mandato a 71 milioni di euro), dal taglio del personale sanitario e degli investimenti tecnologici come purtroppo insegna il caso della radioterapia di San Martino, esempio di clamorosa inefficienza”.
Un bilancio “senza ambizioni, senza idee e senza sogni. Non solo i nostri, ma anche i vostri. È un bilancio di sprechi e piccole mance” secondo Ferruccio Sansa che mette nel mirino anzitutto “lista della spesa” per il recovery fund contenuta in un emendamento alla dota di aggiornamento al Def regionale. “Il nostro recovery è pura propaganda. Ci siamo venduti progetti per 25 miliardi quanto il veneto che ha 4 volte i nostri abitanti e un Pil in proporzione. La Toscana ha chiesto 12 miliardi, il Piemonte 13 miliardi, noi 25 miliardi. Siamo più bravi, più furbi o più chiaccheroni? Non c’è idea di Liguria. Non c’è progetto. È una colata di vecchi progetti”.
Nel bilancio della giunta Toti, secondo l’ex candidato alla presidenza della Liguria, ci sono “tanti sprechi. Penso agli 863mila euro annui di aumento delle spese per la giunta che in quattro anni porteranno via 4 milioni e 315mila euro. Penso alla scelta di moltiplicare le poltrone, costringendo i consiglieri nominati assessori ad abbandonare l’incarico per cui erano stati eletti. Penso alle spese per la pubblicità istituzionale, circa due milioni l’anno. Così i soldi pubblici sono riservati alla propaganda, alla ricerca di consenso di una parte politica”.