Naufragio rossoblù

Il Genoa non c’è: al Vigorito un ottimo Benevento passa per 2-0risultati

Le Streghe si sono aggiudicate lo scontro salvezza della 13ª giornata, superando un Grifone mai realmente in partita

Genoa Vs Torino

Benevento. Oggi allo stadio Ciro Vigorito di Benevento è andato in scena l’atteso scontro salvezza tra il Genoa allenato da Rolando Maran e appunto il Benevento, squadra guidata da un trascinatore come Filippo Inzaghi. I rossoblù, galvanizzati dal pareggio contro il Milan, nel match odierno dovevano tentare di non fare calcoli: la vittoria al Grifone mancava infatti dal lontano settembre e, nonostante le buone prestazioni arrivate nelle ultime uscite, Perin e compagni non sono più riusciti a strappare il bottino pieno. Le streghe invece, reduci da un altrettanto importante risultato (1-1 contro la Lazio), volevano tentare di continuare a stupire, visto l’ottimo quattordicesimo posto occupato attualmente. Insomma, gli ingredienti per assistere ad una sfida scoppiettante c’erano tutti.

Passiamo alle formazioni. Il Genoa di Rolando Maran si è schierato con il nuovo e frizzante 4-4-2, di seguito gli interpreti: Perin, Goldaniga, Bani, Masiello, Czyborra, Ghiglione, Lerager, Sturaro, Pjaca, Destro, Shomurodov. A disposizione vi erano: Criscito, Scamacca, Behrami, Zajc, Pandev, Radovanovic, Melegoni, Paleari, Zima, Badelj, Rovella, Zappacosta.

Il Benevento di Pippi Inzaghi ha invece risposto con il propositivo 4-3-2-1 con Montipò tra i pali, Letizia, Tuia, Glik e Barba in difesa, Hetemaj, Ionita e Improta a centrocampo, con Insigne e Caprari a sostegno dell’unica punta Lapadula. In panchina si sono accomodati: Del Pinto, Tello, Viola, Manfredini, Dabo, Foulon, Di Serio, Moncini, Lucatelli, Sau, Falque, Pastina.

Arbitro del match è stato il signor Giua della sezione di Olbia, coadiuvato dagli assistenti Rocca e Tardino e dal quarto uomo Pezzuto. Al Var invece erano presenti Nasca ed il suo collaboratore Carbone.

Nel primo tempo pronti via ed i padroni di cassa hanno subito tentato di far valere il fattore campo, dimostrandosi propositivi e volenterosi. È stata questa però l’unica emozione dei primi dieci minuti di gioco di una partita abbastanza bloccata a causa dell’importanza della posta in palio.

Al 12′ il primo vero tiro in porta è stato quello di Letizia, prontamente bloccato dal sempre attento Perin. Quattro minuti più tardi anche i rossoblù hanno provato a rendersi pericolosi con il buon colpo di testa dell’azero Shomurodov, ma il pallone è terminato fuori.

Dopo un altro quarto d’ora di totale impasse è stato ancora il Grifone a spaventare i locali nuovamente grazie alla volée dell’attaccante arrivato in estate, ma Montipò con un super intervento ha salvato i suoi. Al 43′ l’ultima situazione degna di nota di una soporifera prima frazione sono state le proteste dei padroni di casa, i quali avrebbero voluto un fischio di Giua per un fallo a loro parere da rigore.

Il direttore di gara però ha fatto “orecchie da mercante”, fischiando la fine dei primi 45′. Un primo tempo davvero noioso quello andato in scena al Vigorito, con il Genoa che probabilmente ha avuto le occasioni migliori. La seconda frazione invece è iniziata in maniera differente, con i due tecnici i quali hanno optato per confermare gli stessi undici scelti per l’inizio del match.

Al 55′ è arrivata la prima chance per i rossoblù con la punizione di Sturaro, la quale però non è andata oltre la barriera eretta da un impeccabile Montipò. Due minuti più tardi si è finalmente sbloccata la sfida: Roberto Insigne ha deciso di seguire le orme del fratello beffando la troppo leggera difesa rossoblù, mandando in paradiso i suoi con la rete dell’1-0.

Al 58′ Maran ha tentato di ridisegnare la sua formazione con il passaggio al 4-2-3-1 e tre sostituzioni: Sturaro, Czyborra e Shomurodov hanno lasciato il posto a Radovanovic, Criscito e Pandev. Questa girandola però non ha sortito l’effetto sperato: nei dieci minuti successivi infatti l’unica giocata chance degna di nota è stato il tiro di Caprari su punizione, il quale ha centrato in pieno la barriera.

Al 72′ sono stati ancora gli ospiti a provare a cambiare qualcosa con Scamacca che ha preso il posto di un insufficiente Destro. Due minuti più tardi anche Zappacosta è stato inserito al posto di uno stanco Goldaniga, mentre Inzaghi ha sostituito Insigne mandando in campo Tello.

Al 79′ poi i locali hanno cambiato molto con Tuia, Di Serio e Sau che sono usciti per lasciare spazio a Foulon, Di Serio e Caprari. Il Genoa negli ultimi dieci minuti ha dimostrato ancora una volta di non essere in giornata e così il Benevento ha approfittato della prestazione disastrosa di Masiello guadagnando un prezioso calcio di rigore.

Il neoentrato Sau ha in questo modo messo in ghiaccio il risultato, con i padroni di casa che con largo anticipo hanno iniziato i festeggiamenti per aver guadagnato tre punti fondamentali.

È terminata così 2-0 una partita diventata davvero godibile soprattutto nella seconda frazione. All’enorme gioia del Benevento si contrappone il momento nero del Genoa. Il Grifone non vince infatti da addirittura 12 partite e, se la prossima giornata non riuscirà a portare a casa il bottino pieno, eguaglierà il record negativo scritto molte stagioni fa di 13 partite di fila senza riuscire a conquistare i tre punti.

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