Genova. È accaduto quanto si poteva facilmente prevedere: i nuovi bidoncini marroni per la raccolta dei rifiuti organici, collocati negli scorsi giorni da Amiu nei quartieri collinari della Bassa Valbisagno, sono diventati subito bersaglio dei cinghiali. Gli ungulati vengono attirati dai resti di cibo e rovesciano i contenitori per banchettare, lasciando poi tutta l’immondizia in mezzo alla strada.

Le segnalazioni sono arrivate sulla scrivania del presidente del Municipio Massimo Ferrante che ha scritto ad Amiu per chiedere “la rimozione dei bidoncini, almeno nelle zone collinari e la successiva collocazione di altri con dimensioni maggiori o, in alternativa, l’ancoraggio degli stessi in modo da impedirne il ribaltamento da parte degli ungulati”.
Lo stesso sistema è già stato sperimentato da Amiu, ad esempio in alcune vie di Quezzi, dove tuttavia i cinghiali hanno continuato imperterriti le loro scorribande, con tanto di cassonetti alla deriva per le strade e danni alle auto parcheggiate. Vincolare i bidoncini al suolo non impedirebbe comunque agli animali di rovesciarli.
Le foto si riferiscono a via Berghini e via Giovanni XIII, sulle alture di San Fruttuoso.

“Questo, chiaramente, oltre ad essere inaccettabile, aumenta il carico di lavoro degli operatori Amiu e inficia totalmente l’obiettivo della raccolta dell’organico – scrive Ferrante -. In assenza di risposte immediate, il Municipio non potrà che sostenere le probabili proteste dei cittadini che, a dispetto del pagamento delle tasse locali non avvertono di ricevere abbastanza attenzioni con un servizio di qualità”.
Per Amiu il problema non è nuovo. L’azienda fa sapere che “da sempre sulle alture si verificano fenomeni di questo tipo”, sia per l’indifferenziata sia per la plastica che emana odore di cibo. Ancoraggi e sostituzioni di cassonetti sono soluzioni percorribili, ma sempre con l’obiettivo di aumentare la raccolta differenziata, per questo si cercherà di non diminuire i cassonetti installati. “Teniamo comunque a precisare che interveniamo sempre laddove accadono queste situazioni e che abbiamo interessato tutte le istituzioni competenti con le quali speriamo di collaborare per trovare nuove soluzioni”, conclude l’azienda.