Prospettive

Amiu, presentato il piano industriale: “Obbiettivo differenziata al 65% a Genova nel 2024”

Da una serie di slide mostrate in commissione a Tursi emerge un piano di investimenti da 92 milioni. Nel 2022 pronto il nuovo impianto Tmb realizzato da Iren a Scarpino

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Genova. 92 milioni di investimenti, l’entrata in funzione di Scarpino 2 nel 2022, un obbiettivo di raccolta differenziata a Genova al 65% entro i prossimi quattro anni, 120 nuovi dipendenti.

Sono alcune delle prospettive del piano industriale 2021-2014 di Amiu, la partecipata dei rifiuti del Comune di Genova – ma che dal prossimo anno si occuperà di gran parte del territorio della Città Metropolitana – presentato oggi in una commissione consiliare da parte del presidente della società Pietro Pongiglione e dal direttore generale Tiziana Merlino. Quest’ultima, prossima all’addio al suo ruolo visto che il 26 novembre è stato pubblicato il bando per la selezione del nuovo dg.

Più che un documento vero e proprio, in realtà, una serie di slide piuttosto semplificate – cosa che ha scatenato le critiche dell’opposizione – ad ogni modo alcuni punti sono chiari. “Il nuovo contratto di servizio che durerà 15 anni – ha sottolineato Pongiglione – dà all’azienda la continuità necessaria per fare investimenti e pianificare una nuova organizzazione”. Questo contratto di servizio prevede 2,3 miliardi di ricavi.

“Abbiamo un piano di investimenti da 92 milioni di euro – precisa Merlino – di cui oltre 80 milioni solo per la città di Genova e 10 per la provincia”. 50 milioni saranno utilizzati per predisporre un nuovo parco mezzi per 303 tra spazzatrici, scarrabili, van e così via. 10 milioni saranno destinati alla sistemazione dei siti e degli immobili. 28 milioni serviranno per l’acquisto di quasi 20 mila nuovi cassonetti e 4 milioni andranno alla sistemazione di Scarpino 3.

Uno degli obbiettivi più ambiziosi è quello relativo alla differenziata. Ferma, a Genova città, al 35%. “Entro il 2024 con la nuova organizzazione complessiva dovremo raggiungere il 65% – afferma Merlino – mentre nei comuni della provincia vogliamo arrivare al 70%, in certi casi si parte da percentuali molto basse ma anche su questo territorio ci saranno grandi implementazioni del ciclo di raccolta”. Genova, in tal senso, cercherà sempre di più di ispirarsi alla strategia di una città come Torino dove si stanno potenziando i sistemi di raccolta ad accesso controllato.

Novità importanti anche per l’organizzazione degli impianti e della logistica a partire soprattutto dai siti di Volpara, Sardorella e Dufour. In particolare per il sito Dufour, che sarà il centro di riferimento per il ponente, a fine anno sarà redatto lo studio di fattibilità, a inizio 2021 ci sarà la pubblicazione della gara per la progettazione esecutiva, a fine 2021 quella per l’avvio dei lavori che dureranno un altro anno.

Nel 2022 si prevede l’entrata in funzione dell’impianto trattamento meccanico biologico (TMB) che permetterà di convogliare tutta l’attività di trattamento del rifiuto del bacino del genovesato presso un unico polo impiantistico, realizzando la chiusura del ciclo dei rifiuti. Come noto, sarà realizzato in project financing da Iren Ambiente e avrà una capacità di trattamento di 100 mila tonnellate all’anno.

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