Genova. È ancora aperta la partita sui divieti anti-Covid a Natale. La stretta agli spostamenti tra comuni il 25-26 dicembre e il 1° gennaio ha innescato la rivolta dei sindaci e in queste ore si sta facendo strada l’ipotesi di una modifica in fase di conversione in legge del decreto: adottare come limiti i confini delle province. “Sarebbe sicuramente un miglioramento“, commenta il presidente ligure Giovanni Toti che ha più volte criticato l’ultimo Dpcm.
“Io avevo auspicato che le regole del Natale potessero essere in qualche modo quelle che stanno orientando la nostra vita in queste ore, ovvero a seconda delle zone, della circolazione del virus e della situazione ospedaliera consentire spazi di maggiore o minore libertà – ha commentato Toti -. È stata fatta una scelta diversa, mi auguro che almeno possa essere mitigata nei suoi aspetti più brutali e iniqui“.
Emblematici in Liguria i casi che abbiamo raccontato di paesi dell’entroterra divisi da un ponte sul torrente, famiglie divise da un confine puramente teorico, timori e incertezze su quello che sarà il livello di flessibilità dei controlli. Ed è per questo che adesso i meno rigoristi al governo stanno pensando a una norma più elastica che limiti la mobilità senza però generare paradossi. Il ministro Speranza, però, non sarebbe d’accordo.
Una via di mezzo che convincerebbe anche il presidente Toti, al contrario delle misure attuali: “Pensare che mentre la Gran Bretagna oggi ha vaccinato la prima signora di novant’anni noi dispieghiamo 70mila uomini a protezione dei sacri confini comunali mi sembra qualcosa che non sta nella serietà che i tempi richiederebbero”.