Per non dimenticare

Un’oasi di pace all’ombra dei palazzoni di San Teodoro, ecco la storia del “giardino di Andrea”

Realizzato dai residenti di via San Marino per non dimenticare il tragico incidente costato la vita a un ragazzo di 19 anni

Genova. In via San Marino, uno dei quartieri popolari di Genova – magari non celebre e esteticamente riconoscibile come le “lavatrici” o la “diga” ma con dosi di cemento altrettanto massicce – può capitare di camminare sul marciapiede salendo verso Granarolo o scendendo verso San Teodoro e sentire un suono, come un tintinnio metallico, come la colonna sonora di una fiaba.

Quello che basta per far alzare lo sguardo dall’ennesima chat sul proprio cellulare e guardarsi attorno. Da dove viene questo suono celestiale? Ed ecco che all’ombra dei palazzoni che sovrastano le nostre teste, oltre una ringhiera, lungo un versante della collina, si iniziano a notare rose e margherite, felci e piccoli oggetti decorativi, un albero da cui pendono campanelli, cristalli e altri ninnoli e poi dei cuori argentati appoggiati su una pietra. Tutto è molto curato.

Basta spostarsi di qualche metro per trovare un cartello – “il giardino di Andrea”, c’è scritto – ed è così che si scopre che questo parco urbano in miniatura è un regalo al quartiere che nasce dal dolore.

Il “giardino di Andrea” è stato realizzato da alcuni residenti di via San Marino, volontari, amici, conoscenti e parenti di Andrea Mezzacasa, morto nell’aprile del 2018, ad appena 19 anni, in un incidente stradale poco distante. Andrea, sportivo, frequentava il Cassini. La morte avvenne mentre in moto stava salendo ai campi di Granarolo, insieme al fratello Alessandro, sopravvissuto allo schianto.

Una vicenda che ancora oggi addolora ma che, grazie alla volontà e all’impegno di tante persone, ha dato vita a un bellissimo esempio di solidarietà.

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