Disgelo

Toti: “Negli ospedali 60% di posti dedicati al Covid”. E l’opposizione fa dietrofront sul commissario

Il presidente: "Se arrivassimo alla soglia saremmo in grandissima difficoltà". Cala la tensione in aula, approvate le proposte della minoranza

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Genova. “Abbiamo circa il 55-60% di tutti i posti letto dei nostri ospedali dedicati al Covid. Il resto è per le emergenze, le urgenze e gli interventi non differibili”. È quanto ha comunicato il presidente Giovanni Toti nel corso del consiglio regionale monotematico interamente dedicato all’emergenza coronavirus.

“Al momento – ha aggiunto Toti – con un centinaio di posti dedicati alle terapie intensive Covid e 1.400 posti letto per la media intensità, siamo stati costretti a chiudere circa la metà delle attività non dedicate al Covid”. Il piano incrementale prevede circa 2mila posti letto: se si dovesse arrivare a questa soglia “saremmo in grandissima difficoltà ad andare oltre alle attività indifferibili da pronto soccorso, ma visto che l’indice Rt sta migliorando mi auguro nelle prossime settimane di poter riprendere in parte le attività di elezione medica che siamo stati costretti a sospendere”.

Toti ha sottolineato che la criticità della Liguria è rappresentata dall’elevata età media degli abitanti e che la maggior parte dei decessi riguarda persone sopra i 75 anni. “Il vero tappo – ha aggiunto – è la programmazione delle professionalità ospedaliere, che probabilmente è tema di 15 anni fa. Oggi il nostro sistema sanitario è stato rafforzato di 421 medici, 261 infermieri, poi ci sono gli infermieri laureandi, circa 170 persone. La vera emergenza è il personale specializzato e le regole per utilizzare personale che oggi non può essere impiegato in alcuni ruoli e semmai in quei ruoli”.

Intanto l’opposizione ha ritirato la richiesta di istituire un commissario Covid dopo le parole distensive del presidente Toti che ha definito il dibattito “di grande qualità per la tipologia degli interventi, per i toni che il Consiglio ha saputo tenere e anche per alcuni suggerimenti che sono venuti. Credo che questo consiglio un piccolo passo lo abbia fatto anche nell’analisi della situazione e nel principio di condividere talune cose, perché, se è ovvio che negli interventi della politica c’è sempre la tendenza a sottolineare il bene o il meglio, io credo che la vera condivisione in questa situazione così complessa per il mondo sia la capacità di condividere il possibile e il possibile tante volte non è il meglio”.

Approvati all’unanimità tutti i 12 ordini del giorno proposti da Pd, Lista Sansa, Linea Condivisa e Movimento 5 Stelle. Via libera ai due tavoli regionali di confronto (uno che vede il coinvolgimento di sindacati, categorie, politica e corpi intermedi, l’altro sullo specifico tema degli anziani e delle fragilità, per combattere la solitudine), ma anche  test sierologici nelle farmacie convenzionate, allo smart working, all’aumento del personale delle croci e delle pubbliche assistenze grazie alla misura 6 di Garanzia Giovani.

Semaforo verde agli interventi sul tpl, come l’utilizzo di bus privati e turistici per il mantenimento dell’obiettivo di capienza inferiore al 50%, alle misure sanitarie ed economico-sociali come nuove assunzioni e stabilizzazioni del personale medico, infermieristico e sanitario, al rafforzamento del tracciamento e della raccolta dei dati e alla possibilità di un Fondo Ristori regionale, per le categorie più colpite, che integri le misure nazionali.

“Siamo soddisfatti del risultato della seduta odierna – spiegano i consiglieri regionali di opposizione in una nota  – è stata l’occasione per un confronto concreto, su una serie di proposte importanti per affrontare questa seconda ondata del Covid 19. Uno spirito di collaborazione fra maggioranza e minoranza, che va nella direzione giusta”.

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