L'attacco

Toti contro la riapertura delle scuole il 9 dicembre: “Così i ragazzi porteranno il virus alle cene di Natale”

"Sarebbe un delirio, in un Paese serio le scuole riaprirebbero a gennaio mentre a dicembre si lascerebbero lavorare le attività economiche che oggi stanno pagando il prezzo più alto e rischiano la chiusura"

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Genova. “Ma chi può avere la strampalata idea di riaprire le scuole il 9 dicembre? Ma vi pare un dibattito normale? Per un assurdo puntiglio di un Ministro, per un po’ di visibilità, dovremmo riaprire le scuole superiori per 7, dico 7, giorni al netto del weekend, così da dover mettere in isolamento gli eventuali positivi proprio a Natale. O avere ragazzi che porteranno il virus alle cene di famiglia, proprio quando gli ospedali sono più vulnerabili, con parte del personale in ferie”. E’ un duro attacco quello del presidente della Regione Liguria Giovanni Toti al ministro Azzolina sull’ipotesi di una riapertura delle scuole in presenza il 9 dicembre.

“E tutto questo – aggiunge Toti – mentre ristoratori, pizzaioli, alberghi, bar, lavoratori del comparto della neve e molti altri non sanno ancora quale sarà la loro sorte. Ma lo sa chi alimenta questo dibattito che il mese di dicembre vale gli incassi, e dunque lavoro e occupazione, pari ai mesi di novembre, gennaio e febbraio messi insieme?”

Per il presidente della Regione Liguria “in un Paese serio si programmerebbe di lasciar lavorare nelle settimane di Natale quelle imprese che oggi stanno pagando il prezzo più alto e rischiano la chiusura”.

“Le scuole – dice il governatore – che peraltro sono aperte a parte le superiori, ripartirebbero a gennaio, come sempre, quando semmai, se proprio dovessimo, potremmo chiedere un ulteriore stop ad alcune attività che intanto hanno lavorato a Natale. Questa è l’unica programmazione seria. Così ci si salva dal Covid e anche dal fallimento. Il resto a me pare un delirio”

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