Varazze. Forse avevano visto Narcos su Netflix e avevano deciso di emulare le gesta di Pablo Escobar, passando dal traffico di droga ai rapimenti. O forse volevano semplicemente provare a “fare il salto”, ingolositi dall’opportunità. E così hanno tentato di sequestrare un imprenditore genovese. Ma erano intercettati, e sono finiti in manette.
E’ la storia dietro allo scenografico blitz di ieri pomeriggio a Varazze da parte della polizia di Stato. In molti ieri hanno visto e fotografato i veicoli delle squadre volanti e le auto senza contrassegni della Mobile, insieme ai cani antidroga, nella zona di via Sardi. Ma a parte il fatto che fossero in corso delle perquisizioni e che fossero stati effettuati alcuni arresti, per il resto sull’episodio aleggiava il mistero.
Oggi pomeriggio in conferenza stampa il procuratore capo di Savona Ubaldo Pelosi, il Questore Giannina Roatta e la dirigente della Squadra Mobile Rosalba Garello hanno rivelato i contorni dell’operazione, conclusa con l’arresto di sei persone provenienti dal basso Piemonte.
Il blitz nasce da una indagine della Procura savonese sul traffico di droga. Secondo quanto ricostruito gli spacciatori hanno invitato un imprenditore di Genova a incontrarli in un albergo di Varazze, l’hotel La Vela. L’obiettivo era quello di rapirlo per chiedere un riscatto. Ma i poliziotti hanno seguito gli sviluppi grazie alle intercettazioni telefoniche e sono intervenuti in forze. Le indagini sul tentato sequestro sono state affidate al sostituto procuratore Annamaria Paolucci della Procura distrettuale di Genova.
Il gruppo, sotto inchiesta da circa un mese per traffico di droga si era già distinto per i metodi violenti che utilizzava nei confronti dei creditori. Nel corso dell’operazione sono state infatti sequestrate droga e armi da fuoco semiautomatiche.
Ma l’aspetto inquietante dell’indagine, emerso nel corso delle intercettazioni degli ultimi giorni, è stata la decisione del gruppo di sequestrare un imprenditore genovese attivo nel settore del catering.
All”uomo viene dato un appuntamento nell’hotel per il pomeriggio di ieri: lo avevano contattato per l’organizzazione di un grosso ricevimento che si sarebbe dovuto tenere il prossimo marzo.
Gli inquirenti, acquisite le informazioni sui piani dei malvimenti, decidono di intervenire. L’imprenditore viene fermato dalla polizia durante il viaggio verso Varazze, con la scusa di un controllo anticovid, e portato in Questura a Savona come misura di sicurezza personale. All’appuntamento si presenta un sostituto, un investigatore della squadra mobile, mentre la polizia in forze si prepara all’irruzione nell’hotel.
Almeno una ventina gli uomini arrivati a Varazze da Genova agli ordini del commissario capo Giuseppe Lanza, tutto personale della squadra mobile, che ha competenza distrettuale per reati di questa gravità e che si è occupato sia della messa in sicurezza degli ospiti dell’hotel esterni ai fatti, sia degli arresti in collaborazione con la squdra mobile di Savona.
A finire in manette nel blitz sono Davide Termine, 25 anni di Torino, Davide Ghirlanda, 35 anni residente nel torinese, Claudio Isosceli, 43 anni, di Torino, Bruno Pavese, 41 anni di Asti, Samantha Pluchino, 25 anni originaria di Cuneo ma residente a Varazze e Viviana Amoretti di Pavia. Saranno tutti interrogati nei prossimi giorni nell’ambito del doppio procedimento aperto dalle procure di Savona, per il traffico di droga, e della distrettuale di Genova per il tentativo di sequestro di persona.