Stamattina

“Non sceglieremo tra il Covid e la fame”: protesta sotto la sede di Confindustria

Blitz di Aut aut 357 e Pap con striscione e volantini: "Le nostre vite valgono, insieme siamo la cura"

Genova. Striscione, volantini e un intervento al megafono sotto la sede di Confindustria Genova per dire no alle proposte degli industriali che chiedono di sbloccare i licenziamenti per rilanciare l’economia. Ad organizzare il blitz di protesta alcuni esponenti del centro sociale Aut Aut 357 insieme ai militanti di Potere al popolo.

“In questi ultimi mesi le istituzioni, dal Governo ai Comuni passando per le Regioni, non hanno fatto nulla ed oggi, allo scoppio della seconda ondata pandemica, il ricatto fra salute e reddito è sempre più evidente” denunciano gli attivisti.

“A maggio il Governo doveva aumentare di 3500 unità le terapie intensive con il Dl Rilancio, invece ne sono state completate meno della metà. A settembre si era garantita la ripartenza della scuola e l’adeguamento dei trasporti, invece ancora oggi aspettiamo docenti, spazi e un trasporto pubblico adeguato.
L’unica soluzione adottata per contrastare la pandemia sembra essere colpevolizzare i cittadini e militarizzare le nostre città”.

Ancora, “mentre i lavoratori finivano in cassa integrazione oppure licenziati i miliardari italiani hanno visto aumentare le loro ricchezze del 31% dalla fine del lockdown”.

“Se si impongono delle chiusure si deve fornire una fonte di reddito adeguata a tutti, bisogna dare sostegni concreti alle persone bloccando il pagamento delle bollette e degli affitti” spiegano in una nota Aut Aut e potere al popolo.

“Confindustria tiene sotto scacco milioni di lavoratori e lavoratrici con i mancati rinnovi di contratti di categoria e – dicono gli attivisti – insieme al Governo e alla Regione, mina il diritto di sciopero e di protesta”.

“Serve una mobilitazione popolare che dica forte e chiaro quello che è sotto gli occhi di tutti: basta privatizzazioni, basta con la politica per i ricchi. Occorre tassare i grandi patrimoni per finanziare sanità pubblica, istruzione e reddito di emergenza”.

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