Genova. Se c’è un’immagine che rappresenta in maniera perfetta il concetto di decadenza è quella della facciata dell’ex Nazionale, a Molassana, in Val Bisagno. Sulla strada principale, a fianco al palazzo del municipio, quella scritta che riecheggia anni di grandeur – cinema – e che resta appesa a quel che resta dell’intonaco quasi per miracolo.
Qualche settimana fa è tornata d’attualità la possibilità che i proprietari, diversi, si accordino per vendere o cedere in comodato d’uso l’edificio al municipio e che questo possa occuparsi di trovare i finanziamenti per rilanciare lo spazio. Di idee ce ne sarebbero. L’anno scorso una petizione lanciata dai cittadini aveva proposto di trasformarlo in “museo delle periferie”, oltre che in uno spazio multifunzionale. Anche se in tanti vorrebbero che tornasse a essere, come dal 1937 al 1970, un cinema.
Ma con le buone intenzioni non si ristruttura un edificio danneggiato, nel tempo, anche da un incendio. E con le buone intenzioni non si mette d’accordo una famiglia che per decenni non ha trovato il modo di farlo. Inoltre in un momento di crisi per le casse pubbliche, crisi aggravata dalla situazione pandemica, i soldi per un progetto del genere si potrebbero reperire solo con un project financing o comunque con l’intervento di grossi sponsor privati.
Nel frattempo, gli “amici del cinema Nazionale” provano a riaccendere i riflettori inserendo la struttura tra quelle in concorso per i “Luoghi del cuore” del Fondo ambiente italiano. Qui il link dove votare. Per ora i voti sono soltanto un’ottantina. I luoghi più votati otterranno dei finanziamenti.
La scheda di presentazione dell’ex cinema Nazionale di Molassana è questa: Il luogo del cuore di Molassana è il Cinema Teatro Nazionale. Costruito nel 1937 nella località Olmo per volontà della famiglia Finello e progettato dall’Ing. Ravera, in origine fu denominato “Savoia” ed è stato il primo cinema a nascere nella vallata. Con la sua facciata monumentale arricchita da pregiate balaustre e modanature, si presentava come un grande salotto della Genova “bene”, per poi diventare col tempo il centro di ritrovo dei più giovani che qui passavano interi pomeriggi con amici. Il suo interno presenta un seminterrato adibito a deposito, un piano terra con foyer per ospitare gli spettatori durante i tempi morti, la suggestiva sala con platea, comodi seggiolini in legno seppur scricchiolanti e ovviamente lui: il palcoscenico. Successivamente al piano superiore fu realizzata una palestra e la sede “Opera Nazionale Balilla”. Ma come tutte le belle storie, ha anche una fine. E quella del Cinema Teatro Nazione porta la data degli anni ’70, quando si era deciso di chiuderlo provvisoriamente. Il cinema però non è mai stato riaperto e versa in condizioni precarie, vedendolo protagonista pochi anni fa di un grave incendio sviluppatosi al suo interno.