Genova. Sono due “nuovi” rifiuti non differenziabili del 2020 tra i più diffusi: parliamo delle mascherine e dei guanti monouso –purtroppo- ‘compagni abituali’ delle nostre giornate e il cui consumo è aumentato esponenzialmente, dallo scorso marzo, in coincidenza con l’emergenza sanitaria legata al Covid 19.
Si pensi che la Commissione Ecomafie, con la relazione «Emergenza epidemiologica Covid-19 e ciclo dei rifiuti» che è stata presentata in aula a Montecitorio nelle scorse settimane, ha riportato una stima dell’Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) che parla di 300.000 tonnellate in 8 mesi tra guanti e mascherine finite nei rifiuti in Italia dal maggio scorso a dicembre.
Ed essendo oggetti dal peso molto esiguo, ormai diffusissimi nelle nostre mani, è facile immaginare quanti milioni di pezzi finiscono nei nostri rifiuti: tutte le mascherine monouso (dalle chirurgiche in su) e i guanti, dopo il loro breve utilizzo, devono essere conferite correttamente nell’indifferenziato.
La cosa importante è che non bisogna disperderle nell’ambiente e con un minimo di accortezza dovremmo accertarci che non finiscano per ‘svolazzare’ in aria finendo a terra, in strada o, ancora peggio, negli scarichi idrici della nostra città con un inevitabile inquinamento dei corsi d’acqua. Infatti questi oggetti, non sono rifiuti biodegradabili, perché composti da materiali plastici e per questo rischiano di rimanere nell’ambiente per centinaia di anni.
Anche l’Istituto Superiore di Sanità, lo scorso maggio ha dato anche indicazioni su come smaltire correttamente guanti e mascherine a casa e sul lavoro. Ovviamente c’è differenza se si è positivo o in quarantena obbligatoria, infatti, i rifiuti prodotti dai questi cittadini rientrano nella classificazione dei rifiuti speciali pericolosi e pertanto sono da trattare alla stregua di rifiuti sanitari, utilizzano un canale di smaltimento dedicato. Infatti, in seguito ad apposita segnalazione della ASL e tramite la Protezione civile, Amiu attiva un servizio di raccolta rifiuti a casa, che prevede il prelievo di tutti i rifiuti prodotti nel domicilio del positivo, ovviamente anche le mascherine usate, per avviarli allo smaltimento adeguato.
Se si sta bene si può continuare a fare la raccolta differenziata come sempre e, semplicemente, smaltire mascherine e guanti monouso, come anche la carta per usi igienici e domestici, nei rifiuti indifferenziati.
Al lavoro i guanti e le mascherine monouso devono avere contenitori dedicati per evitare che vengano gettati nei cestini individuali dei singoli ambienti di lavoro o in quelli a servizio di scrivanie o presenti lungo corridoi, nei locali di ristoro, nei servizi igienici o presenti in altri luoghi frequentati e frequentabili da più persone. I sacchi, opportunamente chiusi con nastro adesivo o lacci, saranno assimilati a rifiuti urbani indifferenziati.
Ecco una infografica che chiarisce molto bene i comportamenti corretti clicca qua