Genova. E’ morto ieri in ospedale Giuseppe Carbone, l’uomo di 46 anni colpito da un pugno in faccia il 7 ottobre scorso nel corso di una lite per una bolletta.
Una lite apparentemente banale, con un ristoratore noto in paese, Sergio Schiezzari, titolare delle Prie Neigre, per la bolletta di un box in comproprietà collegato a un’abitazione in affitto nella frazione di Traso, ma il 46enne era caduto a terra per quel pugno sbattendo violentemente la testa.
I due si erano incontrati quella sera per chiarire i dissidi relativi a una bolletta della luce: non è chiaro se fosse Carbone o il ristoratore a doverla pagare. Dalle parole però i due erano passati ai fatti, qualche schiaffo, qualche spintone e poi i pugni. Uno aveva colpito Giuseppe al volto ma, complice qualche bicchiere di troppo che l’uomo avrebbe bevuto quella sera, il 46enne era finito a terra sbattendo violentemente la testa. A indagare sulla vicenda i carabinieri della compagnia di Chiavari
Soccorso, era stato trovato dal 118 in un fossato non lontano dalla propria abitazione. Era stato ricoverato al pronto soccorso dell’ospedale San Martino di Genova dove era stato intubato ed era entrato in coma. Trasferito nel reparto di neurochirurgia, con contusioni emorragiche plurime era stato operato alla testa, ma neppure l’intervento era servito: nessun segno di reazione. Per questo completata la stabilizzazione i primi di novembre era stato disposto il trasferimento alla clinica Don Gnocchi. Le speranze erano rimaste poche, fino al decesso avvenuto ieri.
Ora per il ristoratore, che fino a ieri era indagato per lesioni aggravate dal sostituto procuratore Francesco Cardona, il capo di imputazione cambia: l’uomo è accusato di omicidio preterintenzionale.