Genova. Un luogo di grande attrattiva commerciale, con la previsione di grandi flussi di persone da ogni parte della città e possibili code sui marciapiedi. Questo lo scenario che viene prefigurato dai residenti di Albaro a proposito della imminente apertura del primo punto vendita di Esselunga.
Ma alla problematica “logistica”, oggi si aggiunge quella sanitaria: secondo i dati forniti alla stampa da Alisa, il quartiere di Albaro è il secondo in città per circolazione del virus, e, secondo i residenti, l’apertura del mega store potrebbe innescare un effetto moltiplicatore per il rischio di contagio da Covid.
A tracciare questo scenario il Comitato Benessere Medio Levante, che da tempo si batte contro l’apertura di questo grande supermercato in via Piave, nel cuore del quartiere di Albaro: “Insieme a Sampierdarena, ad ottobre, era l’area più contagiata di tutta Genova – scrivono in una lettera appello – ciò può essere dovuto agli oltre 70 mila visitatori, nonché migliaia di addetti agli stand, allestitori, trasportatori e lavoratori affluiti al Salone Nautico ad inizio ottobre, come i dati di Alisa sembrerebbero dimostrare, con l’impennata verticale dei contagi a partire da 7-10 giorni dall’apertura della manifestazione“.
Per questo motivo il comitato chiede alle autorità cittadine di non far aprire lo spazio di grande distribuzione alimentare prima che sia finita questa emergenza sanitaria: “L’apertura di tale supermercato non è né rilevante, né strategica per l’approvvigionamento dei cittadini del quartiere – scrivono – e il rinvio dell’apertura sarebbe in ragione di urgenti considerazioni di salute pubblica”