Testimonianze

“Le ragioni di una sconfitta”, un libro bianco sugli ‘errori della Liguria nella gestione del Covid-19’

Gli autori sono architetti, giornalisti, medici e avvocati: secondo loro la politica della giunta regionale è stata "inadeguata ad affrontare l'emergenza"

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Genova. Un titolo che, senza dubbio, non ha bisogno di particolari spiegazioni: “Libro bianco sul Covid in Liguria – Le ragioni di una sconfitta“. E’ il volume realizzato dal team di Tam-Tam Liguria, una pagina Facebook nata lo scorso maggio in piena pandemia per stimolare un dibattito “escludendo la faziosità della propaganda” per “costruire uno strumento utile alla politica”. Il libro si può scaricare qui.

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Gli autori del Libro Bianco sono proprio i fondatori di quella pagina: l’architetto Benedetto Besio, il chimico Rosaria Carcassi, i medici Andrea Icardi e Laura Minicucci, il giornalista Enrico Pedemonte, gli avvocati Paolo Pissarello e Mario Alberto Quaglia e la dirigente teatrale Anna Nano. “Amici – spiega Pedemonte – con cui abbiamo cercato di analizzare i troppi errori compiuti dall’amministrazione regionale nella gestione del Covid. In questo libro bianco ripercorriamo i mesi della pandemia, da febbraio in poi, cercando di capire in modo organico le ragioni del disastro, indicando le politiche sbagliate e suggerendo – in qualche caso – le possibili alternative”.

Gli autori hanno cominciato a occuparsi in modo sistematico dell’epidemia da Covid-19 nel maggio scorso, convinti che la politica della giunta regionale ligure “fosse inadeguata ad affrontare l’emergenza sanitaria che aveva colpito la nostra regione”. Sulla pagina Facebook Tam-Tam Liguria hanno poi documentato l’evoluzione del Covid in Liguria (che, spiegano, “per molti mesi ha continuato a essere tra le regioni italiane con il maggior numero di contagi e di decessi in rapporto al numero di abitanti”) denunciando “le carenze della struttura sanitaria ma soprattutto gli errori di valutazione da parte dei vertici della politica regionale e in primo luogo di Alisa, il suo braccio operativo”.

“Arrivata l’estate, quando l’epidemia sembrava essersi assopita, confidavamo che i vertici della regione ne avrebbero approfittato per mettere mano all’organizzazione delle strutture sanitarie – spiegano nella prefazione – in modo da poter meglio rispondere a una seconda ondata che molti esperti ritenevano probabile. Non è accaduto. La seconda ondata è arrivata, le strutture sanitarie sono state nuovamente travolte e la Liguria è, ancor più di prima, al primo posto in molte delle lugubri classifiche pubblicate ogni giorno dai giornali”.

Nel libro bianco quindi, ripercorrono la storia di questi mesi e publicano alcune delle centinaia di testimonianze dirette che in quel periodo sono comparse in rete. Cercando “di mettere in luce errori, ritardi e sottovalutazioni”.

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