Recco. La Pro Recco si è imposta per 18 a 0 sulla Rari Nantes Salerno. Il successo preventivato è arrivato, ma oggi non sono i 3 punti la notizia. Il motivo principale di interesse della partita era il ritorno dei biancocelesti nella piscina di casa.
Pietro Figlioli, con le sue parole, lo conferma: “Finalmente in casa è proprio la fase che mi appartiene oggi. Oggi è stata la giornata più bella del 2020. Per me, personalmente, tornare a giocare a Recco dopo dieci anni e mezzo è stato estremamente piacevole. Poi, per di più, avere il pubblico che nonostante le restrizioni è riuscito a trovare il modo per venirci a sostenere è stato ancora più piacevole”.
Cosa può dare giocare nella piscina di Punta Sant’Anna alla Pro Recco? “Credo un senso di appartenenza che magari ci è mancato nel passato – sottolinea il capitano –. Giocare senza una casa è veramente, delle volte, difficile, nonostante si sia anche vinto. Però è diverso quando un avversario viene in casa tua, dove ti alleni ogni giorno, dove la città che si chiama Recco e fa parte del nome della squadra è tutta qua sul molo, sopra la piscina e poi eventualmente anche, con una situazione che lo permette in tribuna. Penso che ci sia un’energia diversa“.
Ora la Pro Recco si tuffa nella Champions League, anch’essa snaturata dall’emergenza sanitaria. “È una situazione cui nessuno di noi ha partecipato prima d’ora, quindi è tutta da valutare. Non ci sono scuse, non ci sono alibi. Lì bisogna andare a vincere. Noi lo prendiamo in considerazione come se fosse una final eight, perché comunque fai tre partite in tre giorni, è come la fase finale. Perciò è anche già una sorta di preparazione per la fine. Gli avversari – conclude l’attaccante recchelino – rispetto al campionato italiano sono molto più forti, quindi è il primo impegno vero e proprio che avremo, anche se gli allenamenti che facciamo tra noi è come se fossero una finale di Coppa Campioni ogni giorno”.