Genova. Va avanti l’indagine conoscitiva della Procura di Genova sulla gestione della seconda ondata di Covid in Liguria.
In particolare sono due i fascicoli aperti dal procuratore aggiunto Francesco Pinto: uno per capire come le istituzioni si siano preparate alla seconda ondata dal punto di vista delle strutture messe a disposizione e dell’assunzione di personale e la seconda circa la tipologia di dati sui contagi inviati a Roma.
Si tratta in entrambi i casi di fascicoli che appartengono al cosiddetto ‘modello 45‘ quindi senza la formulazione di un’ipotesi uno reato specifico, ma che consentono agli investigatori di acquisire documenti e sentire persone informate sui fatti.
E così nell’ultima settimana la Procura ha sentito i dirigenti della Regione Liguria e di Alisa ai vertici degli uffici che si occupano della gestione contabile e del personale sanitario da assumere. L’obiettivo è capire quanti fondi sono stati predisposti per l’emergenza e come sono stati impiegati.
Gli stessi dirigenti sono stati sentiti anche per la seconda indagine, quella sui dati raccolti e inviati a Roma per la definizione delle ‘zone’ in cui è stata inserita la Liguria. Quali tipi di dati ha acquisito la Regione Liguria e quali ha inviato a Roma per rispondere alle richieste sui 21 parametri chiesti dal ministero? Le indagini sono in capo al procuratore aggiunto che sulla raccolta dei dati ha delegato il nucleo di polizia econonico finanziario della Guardia di Finanza di Genova.