La sentenza

G8 di Genova, i giudici francesi dicono no all’estradizione di Vincenzo Vecchi

E' stato disposto un supplemento di indagine

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Parigi. La giustizia francese rifiuta di consegnare all’Italia il militante no-global Vincenzo Vecchi, fuggito in Bretagna dopo la sua condanna legata agli scontri scoppiati durante il G8 del 2001 a Genova.

La corte d’appello di Angers ha disposto un “supplemento di indagine” in vista della possibilità che Vecchi debba scontare l’ultima parte della pena per la condanna principale subita in Italia dopo i disordini a margine del G8 di Genova nel 2001.

I magistrati hanno rifiutato che questa parte rimanente della pena – 10 anni per ‘devastazione e saccheggio’ – sia scontata in Francia, dal momento che il reato non ha equivalenti nel codice francese.

Il tribunale stabilirà, in un’udienza ulteriore, se Vecchi dovrà scontare un’altra pena di un anno e 2 mesi in Francia oppure in Italia.

Vecchi era stato arrestato in Francia nell’agosto del 2019. La giustizia italiana, con due mandati di arresto europei, ha chiesto più volte l’estradizione di Vecchi che il 15 novembre dell’anno scorso era stato scarcerato.

Vecchi era stato condannato, con sentenza resa definitiva dalla Corte di Cassazione italiana il 13 luglio 2012, alla pena di 11 anni e 6 mesi per le violenze verificatesi durante il G8 di Genova. Aveva inoltre riportato una condanna a 4 anni di reclusione per alcuni scontri che hanno avuto luogo in occasione di una manifestazione antifascista a Milano nel marzo del 2006.

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