Genova. Il Porto di Genova è pronto a fare il salto in avanti per quanto riguarda il GNL, che sta prendendo sempre più campo tra la grande nautica mondiale, con sempre un maggior numero di navi, già operative o in cantiere, che utilizzano questo combustibile per la propulsione.
Un salto che quindi nasce dalla necessità di rimanere aggiornati rispetto ai grandi vettori nautici, per evitare di perdere competitività rispetto ad altri grandi porti del mediterraneo, come Marsiglia o Barcellona. Per questo motivo è impellente individuare la location dove i depositi di questo combustibile possano essere stoccati per i rifornimenti. Compito non facile, visto che gli impianti GNL sono considerati impianti a rischio di incidente rilevante secondo la normativa europea Seveso III, e vista la complicata gestione degli spazi portuali di Genova, sempre esigui e, soprattutto, attigui alla città.
A riprova della delicatezza della partita, l’esempio di tutta la grande querelle legata allo spostamento dei depositi chimici di Multedo, che sta tenendo in scacco da diversi anni tutto il puzzle della riorganizzazione portuale. Ma proprio da qui potrebbe passare la soluzione al problema del GNL, soluzione almeno dal punto di vista amministrativo: secondo alcune indiscrezioni e anticipazioni stampa, l’area individuata per i depositi costieri potrebbe ospitare anche lo stoccaggio del GNL, creando un unico polo per i depositi di queste sostanze. Un grande polo però a rischio di incidente rilevante, vincolato dal così definito ‘effetto domino’, ovvero dalla possibilità che un incidente di un impianto possa coinvolgere anche altri siti industriali limitrofi.
E si torna al balletto del dove, quindi: le ipotesi sul tavolo, se guardiamo al depositi costieri, sono sostanzialmente due: le banchine più a ovest del porto di Sampierdarena, dove oggi c’è il terminal Messina (sempre che si trovi una contropartita per i Messina stessi) oppure nell’area sotto la Lanterna, al posto della ex centrale Enel. In ogni caso, quindi, a Sampierdarena.
Il nodo dovrà essere sciolto nei prossimi mesi, ma la partita sembra essere tutta in salita, anche perché dai territori l’opposizione alla ricollocazione dei depositi costieri di Multedo è in fermento, e attraversa praticamente tutto il ponente che si è unito dietro “l’opzione zero”, cioè la chiusura degli impianti. Ma la carta pesante, il carico, si chiama Gnl, e potrebbe essere per davvero un argomento ad alto rischio di incidente politico per la giunta Bucci.