Genova. È stata approvata nel Decreto Ristori bis l’inclusione delle categorie economiche escluse nella prima versione del decreto, come reclamato dalle associazioni di categoria e dagli assessori Andrea Benveduti e Paola Bordilli, rispettivamente di Regione Liguria e Comune di Genova. Tra queste figurano autobus operator, attività di fotoreporter e ristorazione senza somministrazione.
“La Lega da subito ha mostrato la sua vicinanza a un mondo precedentemente dimenticato, che conta in Liguria oltre 3.200 imprese. Anche grazie al nostro intervento finalmente queste categorie produttive potranno ottenere i ristori reclamati” spiega l’assessore regionale allo Sviluppo economico Andrea Benveduti.
“Avevamo ragione a denunciare la discriminazione e la mancanza di alcune categorie colpite dal Dpcm e, grazie anche all’intervento della nostra sede nazionale, il governo è immediatamente intervenuto. Siamo soddisfatti e, insieme al governo, ringraziamo per l’immediata vicinanza gli assessori all’artigianato della Regione Liguria Andrea Benveduti e dei Comuni di Genova e Savona, Paola Bordilli e Maria Zunato”, commenta Luca Costi, segretario di Confartigianato Liguria.
Tra i nuovi settori inseriti vi sono gli autobus operator (cod. 493909) con ristoro al 100%, che contano in Liguria 68 imprese (Genova: 51, Imperia: 7, La Spezia e Savona 5 ciascuna); le attività di fotoreporter (cod. 742011 e 742019) con ristoro al 100%, che vede 290 imprese a Genova, 70 a Imperia, 86 alla Spezia e 122 a Savona per un totale di 568 imprese in Liguria e, infine, la ristorazione senza somministrazione (cod 561020) con ristoro al 50%, che conta 2.638 imprese liguri, di cui 1520 a Genova, 243 a Imperia, 354 alla Spezia e 521 a Savona, attualmente escluse dai ristori. Oltre 3mila imprese liguri che potranno beneficiare delle nuove misure.
Sono previsti contributi a fondo perduto, per specifiche imprese che operano nelle regioni caratterizzate da uno scenario di elevata o massima gravità, con importi variabili in funzione del settore di attività dell’esercizio. L’istituzione di un fondo per nuovi contributi, per compensare le attività delle regioni che potrebbero venire interessate da future misure restrittive, per erogare futuri contributi in modo automatico. Contributi per le industrie alimentari, attraverso la creazione di un fondo per ristorare con un contributo a fondo perduto le perdite subite dalle industrie alimentari. Inoltre, per le imprese in aree di rischio il credito d’imposta sugli affitti commerciali e la sospensione dei versamenti, la cancellazione della seconda rata dell’Imu, la sospensione dei contributi previdenziali e il rinvio del secondo acconto Ires e Irap per i soggetti a cui si applicano gli Isa.