Intervento

Covid, il Garante dell’infanzia della Liguria: “Occorre ripartire dal bambino, basta parlare di adulti”

"In questi giorni di pandemia che non c'è stata una parola diretta sui più piccoli, sempre secondari rispetto agli adulti che se ne occupano"

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Genova. “Abbiamo visto in questi giorni di pandemia che non c’è stata una parola diretta sui bambini, o si trattava di scuola o di educatori o si trattava di trasporti o si trattava di mascherine. Sempre di adulti, del loro lavoro, e di istituzioni. Il bambino appare solo destinatario e quindi secondario rispetto all’adulto che se ne occupa”.

Con queste parole il Garante dei diritti dell’infanzia della Liguria Francesco Lalla e il pedagogista e funzionario dell’ufficio Garante diritti infanzia e adolescenza Dario Arkel intervengono in occasione del 31esimo anniversario della convenzione di New York sui diritti del fanciullo.

“E’ questo un punto di partenza sbagliato. Bisogna ripartire dal bambino – proseguono – dal suo diritto all’emancipazione e ai diritti contenuti nella convenzione di New York – di cui ricorre il 20 novembre 2020 il 31esimo anniversario – che attesta loro la priorità dell’interesse istituzionale e sociale rispetto a quello dell’adulto. Chiediamo pertanto ai genitori e agli insegnanti di dialogare in modo diretto con i bambini e i ragazzi perché mai come oggi questo dialogo è prezioso, ora che i bambini e i ragazzi sono comunque maggiormente costretti tra le mura di casa, e quindi sprovvisti di una corretta socializzazione tra pari”.

Lalla e Arkel rivolgono, dunque, un appello alle istituzioni: «Chiediamo alle istituzioni che si occupano dei “minorenni” di essere maggiormente accanto a loro, al loro fianco e a loro disposizione, considerandoli fin d’ora una fetta importante della nostra società. I bambini e i ragazzi sono già persone oggi, non marionette in attesa dei fili motori”.

“Sono già persone che, come tali, hanno diritto alla propria emancipazione, ovvero essere presi in considerazione da chi ci governa proprio per costruire insieme i principi concreti della parità di Diritti tra adulti e ragazzi. E se è vero, come un grande pedagogista ha affermato, che i diritti dei bambini e dei ragazzi sono doveri per gli adulti, invitiamo a mostrare ai bambini i nostri migliori propositi e le nostre migliori maniere, mantenendo un carattere accogliente e accomodante perché i bambini tendono a imitare i comportamenti”, concludono.

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