Genova. Dobbiamo dire addio alla Città dei Bambini? Se lo è chiesto il consigliere regionale d’opposizione Ferruccio Sansa indicando che, secondo fonti interne alla stessa società Porto Antico – che gestisce gli spazi dei magazzini del Cotone – il contratto di locazione sarebbe stato risolto con un anno di anticipo rispetto alla scadenza naturale. Secondo la società pubblica, che oggi è un tuttuno con Fiera di Genova, però non c’è “alcun allarme”.
La struttura dedicata all’edutainment dei più piccoli è stata aperta nel 1998 nell’edificio risistemato per le Colombiane di sei anni prima. “Il contratto doveva scadere tra circa un anno. Qualcosa di improvviso è successo. Ora le ipotesi sono due: o la struttura chiuderà oppure sarà affidata a un nuovo gestore”, ipotizza Sansa.
La Porto Antico spa fa sapere informalmente che la prossima settimana saranno svelati i dettagli di un complessivo piano di riorganizzazione degli spazi e di una serie di nuovi inquilini. Non si esclude che ci sia in effetti un cambiamento nella gestione degli affitti ma la Città dei bambini “rimarrà e sarà anzi potenziata”, dicono dalla società.
Confermata dalla Porto antico anche una risistemazione, con un ridimensionamento, della biblioteca De Amicis, contro la cui paventata chiusura è già scattata una petizione on line. Su questo tema anche le parole dell’assessore alla Cultura del Comune Barbara Grosso: “La DeA conserverà inalterata la sua vocazione e nessuna delle funzioni e delle attività attualmente riservate ai bambini e ai ragazzi andrà persa, i volumi ospitati negli spazi che ha chiesto la società Porto Antico saranno ricollocati all’interno della stessa biblioteca e dunque il patrimonio librario rimarrà assolutamente intatto”.
Ma Sansa è preoccupato: “Che cosa succede? Possibile, come accade per la De Amicis, che gli spazi siano stati destinati ad attività economiche? In Liguria, la regione più vecchia d’Italia, i più giovani già adesso non hanno spazi. Fisici e non solo. La loro voce non è ascoltata. Anche se i liguri di domani sono loro. Se Genova perdesse la sua Città dei Bambini vorrebbe proprio dire che… non è più una città per bambini”.
Sulle questioni, in serata, è intervenuto – su un fronte più politico – anche il sindaco di Genova Marco Bucci: “Sono polemiche strumentali, non so come altro definirle”. Il primo cittadino ha approfittato del punto stampa covid serale per “dire ai genovesi che le superfici per la cultura sono aumentate e continueranno ad aumentare con questa amministrazione, non c’è alcun accordo preso – ha aggiunto Bucci – le superfici della De Amicis e della Città dei bambini resteranno uguali o aumenteranno”.
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