Genova. Dura presa di posizione di Ape Confedilizia Genova sulla recente approvazione da parte del Senato di una norma sulle assemblee condominiali on line, che lede gravemente i diritti di tutti i condòmini e, in particolare, quelli dei soggetti più fragili: anziani e famiglie meno abbienti.
Nel mirino è la norma che introduce la possibilità di svolgere l’assemblea condominiale in videoconferenza con il consenso della “maggioranza dei condòmini”. Tale previsione – che sostituisce l’attuale, che prevede il necessario consenso di “tutti i condòmini” – impedirebbe di fatto a milioni di persone, non in grado o comunque nell’impossibilità di utilizzare mezzi telematici, di partecipare alle riunioni di condominio, creando comunque un generale aggravio di costi.
Per Vincenzo Nasini, presidente di Ape Confedilizia Genova e vice presidente nazionale: «Il provvedimento con estrema superficialità, sulla spinta di pressioni provenienti da più parti interessate e senza ascoltare l’opinione di chi rappresenta la maggioranza dei proprietari di casa, è destinata a provocare conseguenze drammatiche nel condominio per il combinato disposto della norma che ha abbassato il quorum per l’approvazione del credito d’imposta e di quella che oggi prevede che lo svolgimento in videoconferenza delle assemblee chiamate ad approvare tale argomento (oltre agli altri) possa essere approvata dalla maggioranza “dei condomini” e quindi con la sola maggioranza numerica. Ciò si tradurrà nell’imposizione delle relative scelte nei confronti di persone soprattutto anziani, che non dispongono tout court dell’hardware e del software o comunque non sanno o non possono utilizzarlo o utilizzarlo correttamente. E’ un gravissimo segnale di un atteggiamento non democratico e dimentico dei soggetti deboli che caratterizza scelte e decisioni che in questo momento drammatico vengono prese senza una matura riflessione».
L’emendamento sotto accusa è stato approvato in prima lettura in sede di conversione del decreto-legge sulle misure anti-Covid. Se la norma non venisse soppressa – osserva Confedilizia – si cancellerebbe in un sol colpo uno dei principii cardine dell’intera disciplina condominiale: la possibilità, per tutti gli aventi diritto, di partecipare all’assemblea per fornire, ciascuno, il proprio contributo alla discussione e alla votazione. E poiché non necessariamente la maggioranza dei condòmini è espressione della maggioranza dei valori millesimali dell’edificio, si avrebbe l’ulteriore, assurda conseguenza che un gruppo di condòmini numeroso, ma rappresentativo complessivamente di pochi millesimi, potrebbe vincolare l’intera compagine condominiale.