Genova. Il 2020 del Covid, per Amt, è destinato a chiudersi con un risultato pesantemente negativo e con un calo dei ricavi di 23,2 milioni di euro in meno rispetto al 2019. Lo ha detto l’amministratore unico dell’azienda Marco Beltrami durante la commissione consiliare sullo stato dell’arte per l’azienda di trasporto pubblico genovese.
La relazione dei vertici di Amt all’aula, avvenuta via streaming, ha evidenziato una situazione ancora più pesante di quella prospettata qualche mese fa quando l’auspicio per chi gestisce il tpl genovese era che l’autunno e l’inverno potessero aiutare a risollevare i conti economici penalizzati. “Speravamo che il calo di passeggeri potesse essere recuperato tra ottobre, novembre e dicembre ma come sappiamo la seconda ondata ha imposto una nuova riduzione della capienza oltre a minori necessità di spostamenti quindi siamo stati ulteriormente colpiti”, ha detto Beltrami.
Amt al momento sta erogando il 100% della capacità di servizio per garantire quanto più possibile il distanziamento. La percentuale dei passeggeri si attesta tra il 30% e il 40% dei periodi ante Covid, un terzo del normale, e i casi di superamento della soglia del 50% della capacità dei mezzi imposta dal dpcm sono “molto contenuti”.
L’effetto economico sul bilancio è stato e sarà “estremamente impattante – sottolinea l’amministratore unico di Amt – se teniamo conto dei dati all’ottobre del 2020 rispetto al 2019 abbiamo un fatturato che non supera il 56% di quello di riferimento, inoltre le previsioni a fine 2020 vedono un calo dei ricavi di 23,2 milioni, di cui 20,8 milioni da minori introiti commerciali e 2,4 milioni spesi per rimborsare gli abbonamenti inutilizzati durante il lockdown”.
Ci sono stati sì circa 4 milioni di risparmi per minori chilometri percorsi e per la cassa integrazione applicata sui dipendenti nel periodo del lockdown, ma anche 2 milioni di maggiori costi per le sanificazioni. A fine anno si determinerà una chiusura negativa tra i 12 milioni e i 7 milioni di euro a seconda che l’azienda decida o meno di approfittare di una possibilità offerta dalla legge in via eccezionale e che consente di non portare in bilancio quest’anno, ma rinviarli a quello prossimo, gli ammortamenti.
L’ad Marco Beltrami ha fatto il punto anche sui dipendenti dell’azienda positivi al covid: sono 41 al momento su circa 2200 persone. “Si tratta di un numero in calo rispetto alle settimane passate, quindi la situazione è in miglioramento”.
Finora i soldi arrivati dal governo per ripianare in parte i conti delle aziende pubbliche e dei bilanci dei Comuni sono stati molto pochi rispetto a quanto prospettato, circa 6 milioni, quasi tutti andati a coprire i ristori degli abbonamenti. Ma il problema, secondo il manager pubblico, è che anche nel medio periodo ci sono parecchie nubi all’orizzonte. E non solo per ragioni oggettive.
“Il 2021 temiamo possa essere ancora pesante per il settore – spiega Beltrami – perché anche se ci fosse un graduale ritorno alla normalità, anche se non ci fosse una terza ondata e anche se arrivasse in fretta il vaccino, ci aspettiamo carichi minori rispetto al 2020 e questo perché, lo devo dire, è anche stata fatta una guerra mediatica sul tema del trasporto pubblico ed è qualcosa che inciderà”.
“Non ci sono studi che dicano che il contagio avvenga sui mezzi pubblici – prosegue – anzi, ci pochi studi sulle modalità di contagio non tengono conto dei mezzi pubblici, eppure avete visto come spesso il trasporto pubblico sia stato addidato negativamente“.
Sul breve periodo, in vista della riapertura delle scuole, Amt ha proposto alla regione un potenziamento del servizio di trasporto studenti e delle linee maggiormente frequentate per ottenere un finanziamento ad hoc ma la risposta non è ancora arrivata.