Come funziona

Zone ‘coprifuoco’ a Genova: l’autocertificazione non serve, ma i controlli saranno intensificati

Ordinanza del questore Ciarambino che segue quella del sindaco di Genova Marco Bucci che ha individuato le aree

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Genova. Il questore Vincenzo Ciarambino ha riunito questa mattina i vertici delle forze dell’ordine e ha diramato successivamente un’ordinanza che dispone un’intensificazione dei controlli da parte di polizia di Stato, carabinieri, guardia di finanza e polizia locale nelle quattro zone ‘chiuse al pubblico’ o coprifuoco individuate dall’ordinanza del sindaco Bucci.

Le forze dell’ordine dovranno in particolare controllare che venga rispettato nelle cosiddette ‘zone rosse’, anche se il sindaco di Genova Marco Bucci preferisce chiamarle ‘zone chiuse al pubblico’ il divieto assoluto di assembramento, ma anche quello di semplice stazionamento all’interno delle quattro aree (di cui due in centro storico, una a Sampierdarena e una a Certosa) dalle 21 alle 6 del mattino. L’ordinanza vale fino al 13 novembre.

Chi sarà trovato per strada dovrà giustificare le ragioni del transito (per andare in un locale o al ristorante, entro l’orario di chiusura appunto, oppure per rientrare a casa, andare al lavoro o, anche andare a trovare amici o parenti.

A Genova, tuttavia, a differenza di quanto sta avvenendo in altre Regioni, non è richiesto alcun modulo di autocertificazione per spiegare le ragioni dello spostamento. Sarà sufficiente per ora spiegarlo a voce in caso di controlli, almeno fino a nuovo ordine. Chi non sarà in grado di giustificare il proprio spostamento o sarà trovato palesemente a ‘bighellonare’ per strada sarà sanzionato in base alle note disposizioni del dpcm.

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