Genova. L’idea era già stata espressa a più riprese durante la prima ondata della pandemia e in sostanza è rimasta nella mente del presidente della Regione Liguria Giovanni Toti. Un’idea che, in una delle regioni più anziane d’Italia – con Genova a trainare questo record – avrebbe potuto guidare le strategie anti contagio ma che, in realtà, non è stata neppure mai affrontata durante una delle lunghe conferenza Stato-Regioni di questi giorni.
Toti, insomma, pensa a una specie di strategia mirata per difendere la salute degli anziani e dei malati cronici, in questo modo, limitare la pressione sugli ospedali e sulla sanità. “Se dovremo andare avanti a lungo con questa pandemia forse dovremo pensare a strumenti più sofisticati, la protezione delle persone più esposte e pluri-patologiche, per segmentare in modo diverso gli interventi”, ha detto durante un’intervista a un programma televisivo.
Orari differenziati nei negozi in base alla fascia di età e aiuti per il trasporto pubblico in taxi in modo da applicare supersconti per gli over70, no a chiusure di bar e ristoranti, teatri e cinema, in maniera trasversale, misure che danneggiano un’economia già provata. “Sappiamo che dobbiamo sconfiggere il contagio ma sappiamo anche che abbiamo un Paese stremato dal precedente lockdown e con un pil in calo del 10%”, ha aggiunto Toti.
Altra opzione che le regioni avrebbero preferito rispetto alle norme contenute nel nuovo dpcm sarebbe stata quella di un parziale coprifuoco notturno, “alla francese”, per limitare l’arco temporale giornaliero in cui il virus può diffondersi. Un altro punto affrontato è quello dei tamponi. Il presidente della Regione Liguria afferma che dato lo stato attuale del contagio sarebbe meglio limitarli a chi sia sintomatico.