Genova. Ci sono storie da raccontare, perché sfuggono ad ogni logica e rappresentano la vera essenza dello sport amatoriale con tutti i suoi valori che rappresenta.
Il premier Giuseppe Conte ha appena annunciato lo stop delle attività amatoriali e dilettantistiche, gettando nello sconforto migliaia di organizzazioni e milioni di appassionati.
Il giorno dopo il presidente di una squadra amatoriale genovese si presenta presso la sede del Centro Sportivo Educativo Nazionale “Calcio Liguria” e paga in anticipo l’intera quota di partecipazione (oltre duemila euro) senza neppure chiedere quando e se il campionato amatoriale avrà inizio.
Antonio Cherchi, presidente della società amatoriale FC Cinquantadue Rosso, è già diventato il simbolo della speranza e della rinascita del calcio amatoriale italiano, perché il suo gesto racchiude passione e amore. Un gesto che fa notizia in un momento di paura ed apprensione per il futuro di tutto lo sport italiano.
“Ho immaginato il momento delicato che tutti gli organizzatori stanno vivendo – commenta Antonio Cherchi – e proprio in questo momento ho voluto dare agli italiani e alle squadre amatoriali un segnale forte per invitare tutti gli appassionati a fare come me e ad avere coraggio, fiducia e certezza di ripresa“.
Fa ancor più notizia il fatto che questo gesto di generosità avvenga proprio a Genova, un territorio noto per la parsimonia talvolta ossessiva dei suoi abitanti. Antonio Cherchi, portinaio genovese di 41 anni, è l’appassionato presidente di una squadra amatoriale che da anni partecipa, con alterne fortune, al campionato organizzato dal Csen Calcio Liguria.
La sua storia non è di quelle banali, perché riesce ad emozionare, ed è la risposta più incredibile ai divieti di un decreto governativo che ferma il calcio degli amatori e dei dilettanti ma non ferma la passione degli sportivi. Passione che supera i divieti e le restrizioni, attraverso gesti come quello di Antonio Cherchi e dimostrano quanto non sia semplice privare gli italiani del proprio diritto allo sport.
Antonio Cherchi è oggi l’emblema della rinascita sportiva italiana. “Dobbiamo rispettare il Covid, avversario agguerrito e duro da battere – dice il presidente della FC Cinquantadue Rosso – ma non dobbiamo avere paura di affrontarlo perché siamo certi di sconfiggerlo come abbiamo battuto tante squadre avversarie“.