Genova. Sono circa 170 i lavoratori dell’Ospedale San Martino di Genova che nelle ultime due settimane sono risultati postivi al Covid 19 dopo aver effettuato un tampone.
A comunicare i dati la Fials (Federazione Italiana Autonomie Locali e Sanità) che ha divulgato un report proveniente da policlinico stesso, con elencati tutti gli esiti dei tamponi che sono stati fatti in questi mesi, divisi anche tra tipologie di impiego. Dal 16 agosto sono stati eseguiti 9304 tamponi, di cui 192 risultati poi positivi: ma se a settembre gli infetti si sono contati sulle dita di una mano, da ottobre i contagi sono schizzati, arrivando al un picco di 85 tra il 14 e il 24 agosto, e il cumulativo di 170.
Questi dati è la prima volta che sono resi noti al pubblico: “Facciamo presente, come già ripetutamente segnalato, che questo tipo di dati è stato sempre richiesto dalla nostra OS FIALS e dai nostri RLS in tutte le occasioni ma senza esito – scrivono dalla Fials – come abbiamo più volte chiarito, rendendoci conto della relativa complessità delle elaborazioni richieste, confermiamo (a valere anche per i dati relativi alla sorveglianza sanitaria ordinaria dei lavoratori), la richiesta che vada potenziato il servizio sia per garantire raccolta ed elaborazione dei dati sia per affrontare il sovraccarico di lavoro relativo al Covid 19. Come abbiamo sempre chiarito i dati richiesti fanno parte del normale flusso informativo che dovrebbe essere sempre garantito tra azienda e sindacati”.
Tra i reparti più colpiti dal 16 agosto “Medicina Emergenza e accettazione di Urgenza”, il pronto soccorso, con 9 casi positivi (su 293 tamponi), ma a sorpresa non è il più colpito: sono 18 i positivi presso l’ufficio affari generali e locali e 11 in quello di gestione delle risorse umane, con il picco di 19 presso la Direzione delle risorse sanitarie (su 272 tamponi effettuati).
Per quanto riguarda la divisione in qualifiche, sempre dal 16 agosto, sarebbero risultati positivi 19 medici (su 1519 tamponi), 67 infermieri (su 3848 test), 20 Oss (su 842 tamponi), 35 amministrativi (su 440 tamponi), e un 1 dirigente sanitario (su 144 testi).
“Lo scopo, per noi, è anche quello di rendere noto e trasparente ogni aspetto che attiene la tutela della salute dei lavoratori e gli strumenti più idonei a prevenire e curare – scrivono – Consigliamo la lettura dei dati del S.Martino i quali registrano nelle ultime due settimane un picco crescente di oltre 170 nuovi positivi tra i lavoratori. Questo dato è quasi doppio rispetto al picco registrato nell’ultima settimana di marzo e nella prima aprile 2020 (100 positivi). Un incremento del 70% significa che in Asl 3 è probabile che i nuovi positivi del mese di ottobre superino le cento unità e possano crescere ulteriormente nelle prossime settimane”.
“Come è noto, purtroppo, i fatti hanno dimostrato che in Asl 3, relativamente ai mesi di marzo e aprile, questo elenco era come minimo incompleto – sottolinea la Fials – Ci auguriamo che l’esperienza abbia suggerito e chiarito quali siano le competenze del caso. Auspichiamo che anche il tracciamento dei ricoveri covid e degli accessi covid alle strutture territoriali e domiciliari possa avvenire con il rigore e la precisione necessaria. Il trend crescente della diffusione del contagio consiglia l’urgenza del massimo di salvaguardia del personale sanitario che rappresenta il vero possibile argine al virus. Un programma di sorveglianza sanitaria dei lavoratori e delle loro famiglie è un atto necessario oltre che un indicatore di doverosa serietà”.