Genova. Come si aspettavano gli investigatori l’autopsia sul corpo di Franco Giovanni Rapuzzi, l’uomo di 74 anni trovato morto sabato mattina a Sampierdarena, sembra aver dipanato il giallo su quanto accaduto all’alba si sabato in via Spataro.
La ferita sul fianco sinistro di Rapuzzi non era, come apparso a un primo esame esterno, una ferita da arma bianca, bensì il frutto di un osso del bacino che si è fratturato nella caduta dal secondo piano che ha bucato il fianco dall’interno. E’ il responso dell’autopsia eseguita dal medico legale Marco Salvi.
Il 74enne, che si trovava ai domiciliari in un appartamento e in quartiere molto diverso da quello in cui abitava in seguito alla grave accusa di violenza sessuale e maltrattamenti, era depresso. La richiesta della procura di procedere per lui con giudizio immediato che gli era stata comunicata qualche giorno prima, ha acuito il suo stato. Secondo quanto appreso il venerdì, giorno prima del suicidio, aveva fatto richiesta di recarsi in ospedale perché gli venissero somministrati degli antidepressivi.
Sabato mattina all’alba la decisione estrema di gettarsi dalla sua stanza nell’appartamento di via Spataro che condivideva con il proprietario e due giovani stranieri.
Nonostante la dinamica particolare e le doverose e approfondite indagini gli investigatori della squadra mobile coordinati dal primo dirigente Stefano Signoretti avevano sempre avuto dubbi sul fatto che di omicidio si trattasse. Per questo i coinquilini erano stati a lungo interrogati ma non indagati.