Disastro

Porto di Genova, il Covid non fa sconti: merci in calo del 20%, passeggeri del 56%

Nonostante segni di ripresa della produzione mondiale, il terzo trimestri del 2020 segna ancora rosso per il traffico navale

Container navi porto genova

Genova. Nonostante negli ultimi mesi si sia registrata una certa ripresa della produzione mondiale, con relativa movimentazione delle merci su scala globale, il Porto di Genova è ancora in rosso, con un calo generalizzato nel terzo trimestre di circa il 20% rispetto allo stesso periodo del 2019.

A dirlo l’Autorità di sistema portuale del Mar Ligure occidentale, che ha pubblicato oggi i dati relativi ai porti di Genova, Pra’, Savona e Vado del terzo trimestre di questo 2020: i volumi di merce complessivamente movimentati hanno riportato una contrazione del 16,6%, chiudendo i primi 9 mesi dell’anno a 41.238.318 tonnellate (- 8.218.212 tonnellate rispetto al 2019), principalmente imputabile al trend negativo dei mesi di aprile e maggio (quasi 5 milioni e mezzo di tonnellate movimentate in meno rispetto al primo semestre del 2019, pari ad un calo del 16,5%) e a quello dei mesi di luglio e settembre che hanno registrato circa 3 milioni di tonnellate in meno rispetto a terzo trimestre 2019.

Tutta colpa della pandemia di Covid 19 che, di fatto, ha condotto ad una sostanziale contrazione del commercio globale che, già in calo nel secondo trimestre, ha subito una ulteriore flessione del 4,5% su base annua nel terzo trimestre del 2020. L’UNCTAD prevede che il calo del commercio internazionale sarà di circa il 20% per il 2020. L’OMC ha invece affermato che il commercio globale diminuirà del 9,2% quest’anno per poi registrare un balzo del 7,2% nel 2021. Inoltre, nuovi lockdown potrebbero privare di 2-3 punti percentuali la crescita economica, riducendo fino al 4% l’espansione del commercio globale nel 2021.

Particolarmente “freddi” i dati di Genova: il traffico merci, ha visto un caldo del 20,1% del terzo trimestre rispetto a quello del 2019 (da segnalare il -56% del volume di oli minerali), con un progressivo che ad oggi si attesta al -18%. Anche il numero dei containers è in calo con un -6,8% del trimestre rispetto al 2019 e un -13% sul progressivo, dato questo su cui pesano anche i primi mesi dall’anno, segnati dall’esplosione, prima in Cina e poi a ruota in tutto il mondo, della pandemia.

Per quanto riguarda il traffico passeggeri, continua l’annus horribilis di traghetti e crociere, con calo totale di passeggeri del 55,9% sul trimestre (rispettivamente -37% e -94%, che tradotto in numeri assoluti significa una perdita di circa 120 mila passeggeri per i traghetti e 137 mila per le crociere) con un progressivo sull’anno che si attesta su un -58.9% (rispettivamente 45% e 89%). Insomma, la crisi economica innescata dalla pandemia mondiale si sta riverberando sulla maggiore industria cittadina; e se i mesi passati sono stati difficili, la prospettiva dei prossimi potrebbe non essere da meno.

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