Genova. “L’Ospedale San Martino ha chiuso 5 posti letto di rianimazione perché mancano gli infermieri. A causa di questa decisione sono continue le segnalazioni di interventi chirurgici non covid rinviati, perché richiedono la disponibilità della Rianimazione. Ma non è tutto: ci sono anche grosse difficoltà a fare analisi di monitoraggio oncologico o attese di parecchi mesi per poter effettuare un esame su prenotazione. Oltre all’emergenza covid, si tenta di nascondere anche l’emergenza non-covid”. E’ la denuncia di Pippo Rossetti, consigliere regionale Pd recentemente rieletto.
“È incredibile che si perdano 5 posti letto in Rianimazione al San Martino per carenza di personale – prosegue Rossetti – È da maggio che tutti sanno che in autunno ci sarebbe stata una recrudescenza dell’emergenza covid-19. Come è possibile che San Martino e Alisa non abbiano preso provvedimenti per tempo, in modo da consentire l’utilizzo di tutti i posti letto disponibili per la Rianimazione?”
“Oggi al San Martino, il principale ospedale della Liguria, è diventato difficile fare una colonscopia, un monitoraggio oncologico o un qualsiasi altro intervento di chirurgia complessa di alta elezione” dice anora Rossetti che attacca: “Chiediamo a Toti di intervenire immediatamente per garantire i livelli essenziali di assistenza. E, nel caso, siamo disponibili ad aiutarlo a predisporre un bando per assumere nuovi infermieri” conclude rossetti.
“Non c’è scritto da nessuna parte che l’emergenza covid preveda la sospensione dei livelli di assistenza – conclude Rossetti – Questa situazione drammatica è figlia di una grave inefficienza organizzativa, che purtroppo non è nuova per la direzione di Alisa e del San Martino. In caso aumenti il numero dei pazienti covid che necessitano della Rianimazione cosa ha intenzione di fare il San Martino, che oggi ha 5 posti letto chiusi? Li riapre? Trasferisce i pazienti in un altro ospedale?”