Trasformazione

Nervi, affidati i lavori della diga sottomarina che proteggerà il porticciolo dalle mareggiate

Ad aggiudicarsi la gara è la ditta Cem di Napoli, l'assessore Piciocchi: "Finiamo tutto entro la prossima estate"

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Genova. Un altro passo avanti verso la trasformazione del porticciolo di Nervi voluta dalla giunta Bucci. Sono stati affidati alla ditta Cem di Napoli i lavori per la costruzione di una nuova diga soffolta contro le mareggiate e il potenziamento della scogliera di protezione del molo. L’importo di aggiudicazione è di 1,6 milioni di euro a fronte di una base d’asta di 2,2 milioni, con un ribasso del 27%.

Si tratta in realtà del primo stralcio degli interventi sulla parte a mare, che procederanno in parallelo al cantiere dell’ormai ex piscina. Il progetto nel complesso prevede anche il prolungamento del molo con un pontile di circa 30 metri che permetta l’accosto dei battelli turistici e la realizzazione di una nuova banchina a margine di quello che oggi è il deposito di barche sul lato di Ponente.

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Quella che realizzerà la Cem sarà in pratica una barriera sottomarina che dovrà risolvere i due principali problemi della baia nerviese. Da una parte la violenza delle mareggiate, con le onde che più di una volta hanno scavalcato il molo frangiflutti e il parapetto del piazzale, allagando i locali al piano terreno. E poi il continuo apporto di detriti che causa l’insabbiamento del porticciolo, un fenomeno che, secondo gli esperti dello studio Ballerini che hanno elaborato il progetto, è dovuto non tanto al torrente quanto al mare che riporta a riva il materiale dei ripascimenti delle spiagge vicine.

La diga soffolta partirà dalla scogliera sotto il collegio Emiliani e proseguirà fino quasi a toccare l’estremità opposta dell’insenatura. La sommità, larga 8 metri, sarà posta a 3 metri di profondità che saliranno però a 4 in corrispondenza dell’imboccatura del porto per una maggiore sicurezza delle imbarcazioni in caso di mare agitato. Il progetto prevede di utilizzare in parte gli scogli già presenti alla base del molo frangiflutti e ai piedi della falesia di Levante.

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Oltre alla nuova diga bisognerà anche rinforzare la protezione del molo frangiflutti, un’operazione detta tecnicamente “rifioritura”. Verranno posizionati nuovi massi in modo da rendere la pendenza più dolce verso il mare e prevenire il fenomeno chiamato run-up, cioè l’impennata delle onde durante le mareggiate. Verranno poi rimosse le due barriere in new jersey poste all’imboccatura del porticciolo e verrà realizzata una nuova protezione per le tubazioni di scarico.

Tutti interventi che “non modificheranno l’ecosistema”, secondo i progettisti, mentre Legambiente ha protestato spiegando che la diga soffolta “mette a repentaglio le praterie di posidonia tutelate da trattati internazionali”. Ambientalisti e comitati di cittadini sono sul piede di guerra anche per i lavori appena partiti alla foce del torrente Nervi: dragaggio dell’alveo, innalzamento degli argini e realizzazione di un canale artificiale navigabile fino all’altezza dell’antico ponte a valle di via Oberdan. Anche in questo caso, addio verde e addio animali.

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Il cantiere dovrebbe chiudersi piuttosto velocemente. “Entro la prossima estate contiamo di traguardare la fine di tutti i lavori”, conferma l’assessore Pietro Piciocchi. L’obiettivo di Bucci, ribadito durante l’ultimo sopralluogo in cantiere, è quello di poter inaugurare almeno la nuova darsena al posto dell’ex piscina in occasione di Euroflora 2021.

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