Genova. Il futuro del regionalismo? “Si potrebbe partire dal Senato delle Regioni, probabilmente sul modello del Bundesrat tedesco che ha fra i suoi banchi i rappresentanti dei Leander”. E’ uno degli scenari possibili delineati da Lorenzo Cuocolo, professore ordinario diritto comparato nel suo intervento nel convegno ‘50 anni Regioni’ organizzato a Genova da Regione Liguria in collaborazione con Ansa. “Questo – ha spiegato il costituzionalista – Cuocolo potrebbe avere conseguenze a catena a cominciare dall’elezione del presidente della Repubblica e dei giudici costituzionali rendendo la Corte stessa probabilmente un po’ meno centralista”.
Un secondo aspetto riguarda il regionalismo differenziato: “L’autonomia differenziata prevista dall’articolo 116 è già prevista dalla Costituzione, non stiamo parlando di un disegno eversivo ne di qualcosa scritto nel libro dei sogni ma di qualcosa scritto in Costituzione dal 2001”. ha spiegato il costituzionalista.
“Si tratta di dare attuazione a qualcosa che è già scritto nella Carta. Quando questo accadrà è difficile dirlo, mi sembra che in questo momento il Governo centrale abbia altre priorità anche se in realtà per le Regioni è una strada molto importante da percorrere nell’ottica di una leale collaborazione di Stato unitario, più che in un’ottica di contrapposizione”. L’autonomia differenziata, ha ribadito “non è l’anticamera della secessione, è un tema da affrontare con consapevolezza e giudizio e mi sembra che la quasi totalità dei presidenti di Regione abbia sposato questo percorso” che “sembrava con il governo precedente avere una corsia preferenziale e che adesso e’ inevitabilmente rimasto al palo”.
Per Cuocolo “la crisi del parlamento nazionale rende necessario cercare altrove il potere che può bilanciare e controllare il governo centrale come ha dimostrato la gestione del Covid dove il Governo ha riferito alle camere solo il il 25-26 marzo quando l’emergenza sanitaria era in atto da tempo e dove invece le Regioni hanno avuto attivo e propositivo convincendo per esempio il governo ad allegare le linee guida della Conferenza delle Regioni per le categorie produttive al dlcm e lo stesso avverrà probabilmente per il ricovery fund”.