Genova. “Esprimiamo solidarietà a Camilla Cannoni, la ragazza che nella giornata di ieri, ha subito gravi atti vandalici perché lesbica”. Lo scrivono in una nota congiunta le segretarie confederali liguri di Cgil, Cisl e Uil, rispettivamente Fulvia Veirana, Paola Bavoso e Sheeba Servetto dopo la denuncia di Camilla Cannoni diventato virale.
“La discriminazione è un veleno subdolo che continua a scorrere nelle vene di coloro che si ostinano a non riconoscere il diritto a una vita serena alle persone lgbt – spiegano – Al lavoro e nella società ognuno deve sentirsi libero di esprimere la propria identità sessuale senza incappare nel pericolo di venire aggredito o discriminato. Occorre sviluppare una cultura della diversità per contribuire alla piena realizzazione di vita di Camilla e di tutte le persone che, purtroppo, si sentono discriminate perché omosessuali”.
Cgil Cisl Uil “auspicano migliori condizioni di lavoro e ambienti lavorativi inclusivi, ma soprattutto intendono dare battaglia a tutto ciò che, per il mondo lgbt, rappresenta uno stigma. Gli atti intimidatori ricevuti da Camilla, come da tante altre persone, sono inaccettabili e non solo vanno respinti al mittente, ma le istituzioni dovranno fare in modo che i cittadini si sentano tutelati, che abbiano diritto a una vita normale. Tutto ciò non si può lasciare al caso, occorrono strumenti efficaci, occorrono passaggi fondamentali come l’approvazione della legge contro l’omotransfobia ma anche atti formali a livello locale”.
I sindacati quindi chiedono alla Regione Liguria “di aprire subito un tavolo sul tema delle discriminazioni, chiediamo un incontro all’assessorato competente per affrontare, senza se e senza ma, un percorso che tenda ad offrire strumenti culturali e normativi affinché non si debba più assistere ad atti discriminatori”.