Genova. Resterà aperta al pubblico, gratuitamente, dal 1 all’8 ottobre al palazzo della Borsa di Genova la mostra “I nostri primi 50 anni”, un omaggio della Regione Liguria agli ultimi 50 anni di storia della nostra terra attraverso gli avvenimenti più significativi, ma anche tramite i suoi miti, i cimeli e le icone che hanno scandito il passare dei decenni dal 1970 a oggi.

Realizzata da giunta e consiglio regionali in collaborazione con l’agenzia Ansa Liguria per celebrare i primi 50 anni dell’ente, dopo l’8 ottobre sarà visibile “virtualmente” attraverso i siti di Regione e de LamiaLiguria, oltre che sui canali social ufficiali e sulle principali emittenti televisive della regione.

Tutto inizia nel 1970 quando, il 6 luglio, si riunisce per la prima volta il Consiglio regionale della Liguria nella Sala degli Arazzi di Palazzo Doria Spinola. Nello stesso anno, il 7 ottobre, Genova viene sconvolta da una delle più tragiche alluvioni della sua storia. Seguiranno gli Anni di piombo, la crisi dell’industria di Stato, lo sviluppo del terziario, la crescita del porto, il crollo del ponte Morandi e la ricostruzione del viadotto, fino all’emergenza Covid-19.

Cinquant’anni densi anche di eventi legati allo sport, alla cultura, all’innovazione, allo spettacolo, all’enogastronomia ripercorsi attraverso oggetti straordinari, preziosi cimeli: dalla mitica pipa del Presidente Pertini al mandolino di Fabrizio De Andrè fino alla chitarra acustica autografata da Gianni Morandi, dalla maglia della Sampdoria firmata da Mancini a quella del Genoa di Gennaro Ruotolo fino al pallone della ProRecco, dai robot Icub e e HyQ2Max dell’Istituto Italiano di Tecnologia all’anfora romana recuperata sui fondali liguri fino all’atto di nascita di Natalina Garaventa detta Dolly alla mamma di Frank Sinatra.

A comporre la mostra, le immagini dei più importanti fatti di cronaca e costume diventati snodi e icone delle diverse stagioni che si sono susseguite in questi densi cinquant’anni: l’omicidio del fattorino Alessandro Floris nel 1971 a opera della Brigata XXII ottobre, fatto simbolo degli Anni di piombo, l’elezione di Sandro Pertini a Presidente della Repubblica, la nevicata del secolo del 1985, la morte di Fabrizio De André, i giorni del G8 del 2001, il crollo del ponte Morandi e la ricostruzione in tempi record del viadotto Genova San Giorgio fino alla lotta al Covid-19.

“Anche l’emergenza sanitaria ha dimostrato la funzione e il ruolo irrinunciabile delle Regioni – sottolinea il presidente Giovanni Toti – che da nord a sud e senza distinzioni di colore politico, hanno costituito un supporto fondamentale sia nella gestione della crisi che nella ripartenza del Paese, assumendosi anche responsabilità a cui non erano tenute. Con questa mostra celebriamo i 50 anni della Liguria, ripercorriamo ciò che è stato, ma abbiamo sempre lo sguardo rivolto al futuro: oggi più che mai, i tempi sono maturi per riprendere quel percorso di autonomia che per troppo tempo è rimasto fermo sui tavoli nazionali. È indispensabile un nuovo assetto istituzionale del Paese, soprattutto alla luce della prova di maturità che hanno dato molte Regioni”.

La mostra fornisce quindi al visitatore uno spaccato significativo degli ultimi 50 anni della Liguria: si possono percepire i mutamenti del costume, le trasformazioni sociali e quelle industriali, si ripercorrono gli anni del declino dell’industria di Stato e la conseguente crisi occupazionale, l’acuirsi delle problematiche ambientali, fino alla riscoperta della ricchezza del patrimonio culturale e naturalistico, volano per una nuova economia che pone al centro il turismo di qualità.

Le Cinque Terre, Porto Venere, le isole del Tino e Tinetto nel 1997 furono i primi siti della Liguria ad entrare nella lista dei patrimoni dell’Umanità stilata dall’Unesco. Percorrendo i pannelli della mostra ci si immerge nell’atmosfera dei tanti momenti che hanno segnato questi anni, potendo cogliere anche l’eco internazionale di eventi che hanno segnato la Liguria: l’esplosione della petroliera Haven, la magia e l’incanto di Euroflora, le atmosfere e le energie dei concerti di Sinatra e Springsteen, i premi Nobel ‘genovesi’ per la Letteratura a Montale e per la Fisica a Sacconi, le Colombiadi con la nascita del Porto Antico e dell’Acquario, lo sbarco della Focaccia col Formaggio di Recco a Manhattan e poi Genova capitale europea della cultura nel 2004, i migranti bloccati a Ventimiglia.

Le diverse immagini sono accompagnate, in parallelo, dalla narrazione di quale sia stata l’azione legislativa della Regione lungo gli anni, negli ambiti più diversi, dalla cultura all’ambiente, dai diritti all’economia fino alla lotta al Covid-19. Cinquanta anni di governo con 2.152 leggi approvate dall’Assemblea legislativa su temi come la sanità, l’urbanistica, lo sviluppo economico o la formazione: anni in cui ogni visitatore potrà trovare il riflesso dell’evolversi della società ligure, dei suoi costumi e del suo tessuto produttivo.

Dagli esordi con il primo provvedimento in materia urbanistica nel 1972, alla nascita della finanziaria Filse nel 1973, la prima legge per la tutela sanitaria nei luoghi di lavoro nel 1974, la prima legge a favore dei disabili nel 1975, la nascita dei consultori nel 1976, fino agli anni più recenti con la legge per incentivare la raccolta differenziata nel 2015, le misure contro l’inquinamento atmosferico nel 2017, l’avvio, nello stesso anno, della distribuzione dei farmaci salvavita nelle farmacie territoriali, la gestione dell’emergenza da parte del presidente Toti nominato Commissario dopo il crollo del ponte Morandi, con le risposte a cittadini e imprese.

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