Genova. Hanno scritto una lettera al sindaco di Genova Marco Bucci gli studenti del coordinamento 16cento, per chiedere di fare un censimento di edifici pubblici che possano essere utilizzati come aule per gli studenti delle superiori, in molti casi costretti a svolgere parte delle formazione con la didattica a distanza.
“Sappiamo che la nostra città, sta vivendo un periodo difficile per via del covid e che la riapertura delle scuole ha inevitabilmente incrementato la possibilità di contrarre il virus e la diffusione del contagio – scrivono – ma la DAD, durante i mesi passati ha messo in luce tutte le disuguaglianze tra studenti e non può’ essere una soluzione, poiché mette in crisi i fondamentali metodi di apprendimento, di confronto e di integrazione che la scuola, come unico luogo di comunità pubblica, deve poter garantire”.
Per consentire la scuola in presenza per tutti gli studenti suggeriscono dei “censimenti sui locali pubblici o abbandonati in Liguria che ad oggi non sono utilizzati; per esempio l’edificio ex Bertani di fronte al Deledda, Villa Pallavicino Gardino, vicino al P.Gobetti di Sampierdarena, il vecchio Istituto delle suore Gianelline a San Fruttuoso”.
Tra le altre richieste quella di “assumere insegnanti e assegnare più’ cattedre”, il “ricambio quotidiano delle mascherine per tutti”, la “garanzia dei caloriferi e di impianto di riscaldamento, considerato l’obbligo di mantenere le finestre aperte”. “Ci ripetete che siamo il futuro – dicono – e pertanto vogliamo difenderlo.
E per aprire un dialogo diretto con il primo cittadino il coordinamento di studenti, che ha indetto un presidio venerdì mattina alle 9 in piazza Caricamento, ha invitato anche il sindaco: “Nella speranza che le richieste siano accolte e i fatti si concretizzino in breve tempo, la invitiamo al prossimo presidio di venerdì 16 ottobre, per farci dire da lei in persona se queste saranno prese in considerazione – concludono – Speriamo sia con gli studenti”.