Genova. È stato pubblicato dal Comune di Genova il bando per la progettazione definitiva dei quattro assi di forza del trasporto pubblico. È il primo passo concreto verso l’introduzione del filobus in tutta la città dopo l’approvazione del finanziamento da 470 milioni da parte del governo. Finora tutto nei tempi, visto che il termine ultimo per assegnare i lavori è fissato al 31 dicembre 2022, mentre Bucci conta di partire tranquillamente nel 2021.
Ma sul cammino dei 40 chilometri di nuova filovia da costruire è già sorto il primo ostacolo. A evidenziarlo è Amiu, l’azienda che gestisce l’igiene urbana, in un parere inviato in sede di conferenza dei servizi e allegato alla documentazione del bando.
Nel documento viene spiegato che a partire dal primo trimestre del 2021 entrerà in funzione il nuovo sistema di raccolta dei rifiuti basato su contenitori a campana che andranno sollevati e svuotati dal basso. Per questo, possiamo leggere, “si segnala la necessità di poter disporre di un’altezza libera di rispetto pari ad almeno 7,5 metri misurati dal livello della sede stradale e una distanza trasversale di rispetto pari ad almeno 5 metri misurati dal bordo della sede stradale per consentire la gestione in sicurezza delle operazioni”.
Cosa significa? Che i cavi della bifilare, cioè la rete di alimentazione dei nuovi mezzi elettrici, così come previsti dal progetto intralcerebbero i veicoli dell’igiene urbana. Lo studio di fattibilità tecnico-economica inviato al ministero precisa infatti che che “l’altezza media prevista dei conduttori a centro campata è stata considerata di norma pari a 5,50 metri dal piano stradale. Eventuali variazioni di quota della linea aerea saranno ottenute rispettando il minimo gradiente stabilito dalla normativa vigente”. Si tratta di una misura standard normalmente prevista per le filovie urbane.
Un problema di cui dovranno tenere conto i progettisti che avranno tempo fino a mezzogiorno del 18 novembre per presentare le proprie offerte. L’importo dell’affidamento è fissato a circa 7,74 milioni di euro e copre anche il coordinamento della sicurezza in fase di progettazione. Nella migliore delle ipotesi i lavori inizierebbero a settembre 2021 con il primo lotto (l’asse centrale con il revamping di via XX Settembre e il riassetto di corso Sardegna) pronto nella primavera del 2022.
Del resto molti aspetti potrebbero ancora variare rispetto allo studio preliminare redatto dagli uffici del Comune per chiedere i fondi. Rimarrà in ogni caso l’impianto di base: quattro linee (Prato-Foce, Marassi-Campi, Caricamento-Voltri, Nervi-Principe) con percorso protetto per il 70% circa, 145 mezzi da 18 metri (ma si attende la deroga per i 24 metri) con tecnologia Imc per consentire la marcia in elettrico staccati dai cavi, una nuova rimessa a Quarto che vede già i residenti pronti alle barricate.