Genova. Il consiglio comunale ha votato alcune norme che andranno a modificare il regolamento. Niente che cambierà radicalmente la vita della città. Ma per arrivare a questo risultato sono stati necessari oltre 12 mesi di iter.
Giacca obbligatoria, ma cravatta facoltativa, per gli uomini. E poi la possibilità di far risuonare in aula rossa l’inno nazionale per conferire ad alcune sedute maggiore solennità. Sono le due principali novità introdotte nel regolamento del consiglio comunale e votate durante la seduta di oggi. Seduta che, visto l’aumento dei contagi e in previsione della possibile quarantena di alcuni consiglieri, è tornata a svolgersi in modalità mista, in presenza e su streaming.
Il nuovo regolamento, seppure non abbia introdotto dei cambiamenti sostanziali ma solo formali, ha impiegato oltre un anno per essere elaborato, discusso in commissione e infine approvato. Le nuove norme, quelle sull’abbigliamento e quella sull’inno, erano state entrambe proposte dal centrodestra. Per le consigliere donne non cambia nulla. Potranno continuare a presentarsi senza giacca, ma con “abbigliamento consono alla dignità del mandato ricevuto”.
Il nuovo regolamento è stato votato con il sì della maggioranza, l’astensione di Italia Viva e Pd e il no del Movimento 5 Stelle e di Paolo Putti (Chiamami Genova), consigliere “noto” per essersi quasi sempre presentato in aula rossa in maniche di camicia, felpa e t-shirt: “Nel 2020 dovremmo concentrarci sulla coerenza non sull’eleganza dei nostri abiti”, ha detto.