Genova. Nuova giornata infernale per i pronto soccorso genovesi. Davanti all’ospedale Galliera alle 11.20 di stamattina si contavano 7 ambulanze in attesa. Una situazione “delirante” come la definiscono i volontari delle pubbliche assistenze che continuamente, da giorni, fanno avanti e indietro dagli ospedali per trasportare pazienti con sintomi tipici del Covid-19.
Il sistema è ingolfato e le attese sono interminabili, anche per chi arriva in ambulanza con sintomi da Covid. “È da due ore che siamo qua con una paziente su una barella, siamo arrivati alle 9.20. Il pronto soccorso è stracarico. Appena si libereranno le barelle ci faranno entrare, al momento non c’è posto”, racconta ai nostri microfoni Donato Altamura, volontario della Croce Celeste genovese con una delle tante ambulanze in attesa davanti al tendone per il triage.
Molti pazienti arrivano dalle case di riposo, come ci confermano altri volontari che non vogliono farsi intervistare. Ma non ci sono solo anziani: “La nostra è una ragazza di 21 anni – spiega Altamura -, stamattina intorno alle 5 aveva la febbre a 38 e mezzo, poi ha preso antipiretici e la febbre è scesa. Noi comunque l’abbiamo portata qui per tutte le verifiche, le faranno il tampone e valuteranno”.
L’inizio della stagione invernale non aiuta e produce ulteriore confusione. “In generale abbiamo molte persone con la febbre, il periodo è questo, non sappiamo se si tratti di influenza o Covid. Purtroppo però si sta verificando come in questa primavera, la cosa è grave”, avverte il volontario della Croce Celeste.
Secondo i grafici consultabili online, all’ora in cui scriviamo al Galliera sono 13 i codici rossi in visita, 28 i codici gialli. In attesa 6 persone. Non va meglio al San Martino, dove sono ben 68 le persone in visita di cui 19 codici rossi e 41 codici gialli con 30 persone A essere sotto pressione al Villa Scassi è invece l’Obi, ossia l’Osservazione breve intensiva, con ben 72 persone.