Genova. Cambiano ancora le regole in città dopo le nuove misure anti-coronavirus varate dal governo. Il Dpcm si va ad aggiungere all’ordinanza regionale dello scorso 14 ottobre e alle norme già in vigore. Restano attive le quattro “zone ad alto rischio” con misure specifiche. Vediamo nel dettaglio qual è la situazione aggiornata per quanto riguarda i locali e la vita all’aperto.
Mascherine
Resta obbligatorio indossare la mascherina in tutti i luoghi, al chiuso e all’aperto, senza distinzioni di orari o di quartieri. Le uniche eccezioni sono le abitazioni private, l’attività sportiva, le camminate in luoghi isolati (ad esempio un bosco, una spiaggia deserta), i bambini minori di sei anni e le persone disabili.
Bar e ristoranti
I locali che non prevedono la possibilità della consumazione al tavolo devono chiudere alle 18 (e non più alle 21), tutti gli altri possono continuare a tenere aperto fino a mezzanotte. La riapertura è consentita a partire dalle 5 del mattino. Allo stesso tavolo potranno sedersi al massimo sei persone e sarà obbligatorio indicare all’entrata la capienza massima.
Distributori automatici h24
Sono chiusi per effetto dell’ordinanza regionale su tutto il territorio del comune di Genova. Il provvedimento specifica che “l’attività è inibita in tale modalità per qualsiasi genere merceologico”.
Vendita di alcol da asporto
È vietato vendere alcol, in ogni forma e gradazione, in negozi e supermercati di qualunque tipo tra le 21 e le 8. Gli esercizi che non garantiscono il rispetto di questo divieto, valido in tutta la città, sono obbligati a chiudere negli orari indicati dall’ordinanza.
Divieto di assembramento
Nelle quattro “zone rosse” (la parte ovest del centro storico, Sampierdarena, Cornigliano, Certosa-Rivarolo) è vietato stazionare all’aperto insieme ad altre persone. È possibile ad esempio sedersi da soli su una panchina, ma se ci si trova in compagnia si può solo camminare.
Sale gioco, sale scommesse, bingo
Per effetto del nuovo decreto del governo questi luoghi sono chiusi in tutta la città a partire dalle 21, mentre nelle “zone rosse” non possono aprire in nessun orario come previsto dall’ordinanza regionale.
Circoli culturali e ricreativi
Nelle “zone rosse” devono chiudere alle 21, come previsto dall’ordinanza regionale.
E il coprifuoco?
La novità principale è che i sindaci potranno disporre chiusura al pubblico dopo le 21 di vie e piazze a rischio di assembramento, consentendo l’accesso solo a residenti e persone dirette alle attività commerciali. In base a questa norma il sindaco Marco Bucci potrà varare un eventuale coprifuoco serale nelle zone dove si osserva la maggiore incidenza.
Tra le altre novità introdotte dal decreto, valide in tutta Italia, ci sono: lo stop a fiere, sagre e mercatini locali; ingressi scaglionati per le scuole superiori a partire dalle 9 del mattino con turni pomeridiani; la sospensione di gare e competizioni sportive per lo sport dilettantistico di base; la spinta sullo smart working e l’obbligo di fare riunioni solo a distanza per tutta la pubblica amministrazione.
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