Genova. “Mi spiace per i signori che portano scalogna e fanno sciacallaggio ma io sono negativo“. Ha risposto così il sindaco Marco Bucci, interpellato in conferenza stampa dopo il comunicato delle opposizioni in consiglio comunale che chiedeva chiarimenti sui suoi presunti contatti con persone positive e sull’opportunità di presentarsi nei giorni scorsi in consiglio comunale.
“Gira insistentemente una voce che riteniamo allarmante: siamo stati raggiunti dalla notizia secondo cui, da alcuni giorni ormai, persone vicine al sindaco Bucci sarebbero risultate positive al Covid-19 – recitava la nota firmata da Pirondini, Crivello, Lodi e Santi -. Al sindaco sono già state chieste delucidazioni in merito, ma non ha fornito risposte esaustive. Se questa notizia corrispondesse a verità, chiediamo secondo quale criterio il primo cittadino ha partecipato all’ultimo Consiglio comunale. Si è sottoposto anche lui al tampone risultando negativo?”
Risposta che Bucci ha fornito in conferenza stampa. Secondo gli estensori della nota, “chi è vicino a soggetti positivi ha l’obbligo dell’immediata quarantena. Siamo preoccupati: vorremmo sapere se martedì tutti i presenti al Consiglio comunale siano stati esposti al rischio di contagio e se anche altri cittadini a contatto con il Sindaco nell’ambito di incontri istituzionali debbano avere la medesima preoccupazione. Se invece, come ci auguriamo, la notizia è priva di fondamento, invitiamo Bucci a smentire le voci in circolazione nell’interesse di tutti”.
Non è così secondo Bucci: “Ci sono persone di rilevante posizione a livello di amministrazione che sono sotto controllo continuamente. Io come tutti gli altri sono sotto controllo, mi spiace per i signori sciacalli e per i signori che portano scalogna”. A difenderlo anche il presidente Giovanni Toti: “I gruppi di opposizione dovrebbero saperlo da molto tempo, c’è una categoria di persone indispensabili al contrasto della pandemia che non hanno l’obbligo di quarantena ma anche in caso di contatto diretto con un caso accertato hanno l’obbligo di misurazione della temperatura e controllo dei sintomi, altrimenti verrebbe bloccato un ganglio decisionale”.