Genova. Un raccolta firme lanciata a livello nazionale che in pochi giorni ha già raccolto 20 mila adesioni, con grandi nomi dello spettacolo anche genovesi, per convincere il governo a trovare una soluzione alternativa alla chiusura di cinema e teatri, nuovamente fermati dai provvedimenti contro l’espansione del contagio del Covid.
La petizione on line è indirizzata quindi al presidente del consiglio Giuseppe Conte, al ministro dei beni e delle attività culturali Dario Franceschini e al presidente della conferenza delle regioni Stefano Bonaccini: “Siamo un gruppo di lavoratori dello spettacolo e della cultura e a viva voce chiediamo che non vengano chiusi cinema e teatri, presidi in cui sono garantite tutte le norme di sicurezza igienico sanitarie, dal tracciamento dei posti alla sanificazione, al controllo della temperatura e all’uso della mascherina obbligatoria”.
Norme di sicurezza, per la quale, in questi mesi si sono investiti molti soldi sia in materiale sia in formazione del personale, soldi che, ad oggi, sembrano essere stai spesi invano, quindi.”Poniamo queste condizioni al di là di tutte le valutazioni e le implicazioni che questa ulteriore serrata comporta per tutto il settore – scrivono i promotori della petizione – e per il significato e il valore che la cultura deve avere nel nostro Paese”.
Un settore che davanti a sé vede un futuro nero, se non nerissimo, soprattutto per le realtà più locali, magari meno strutturate dal punto di vista “aziendale” ma spesso più vicine al territorio in cui sono inserite, e che rischiano veramente di scomparire, lasciando a casa lavoratori e cancellando i pochi riferimenti di aggregazione culturale rimasti nel nostra società “da remoto”.
La raccolta firme è stata sottoscritta da alcuni nomi noti della scena cinematografica e teatrale del nostro paese, come Sergio Oliva, Marco Cohen, Gabriele Salvadores, Angela Finocchiaro, Neri Marcoré, Claudio Bisio, Marco Paolini e Dori Ghezzi.
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