Genova. Dopo l’annuncio della manifestazione che sabato vedrà scendere in piazza diverse associazioni animaliste a Genova a difesa dei cinghiali, riceviamo e pubblichiamo da Isabella Villa, responsabile nazionale coordinamento cacciatrici Fidc e consigliere regionale di Federcaccia, una replica a quanto affermato dagli organizzatori.
“Prima di tutto la caccia non è una “mattanza” ma una pratica regolamentata da una legge nazionale la 157/92 che impone severe regole da rispettare. Poi vorrei andare punto per punto.
I cinghiali che stazionano nel Bisagno non sono certo richiamati in città dai cacciatori né tanto meno vengono da loro nutriti. I responsabili sono i cittadini che incuranti delle sanzioni previste, e purtroppo non applicate, continuano a gettare loro cibo. L’abbattimento di questi ungulati non è comunque mai demandato ai cacciatori
I cinghiali nelle Zac. Il “triste primato della Liguria”. Ma chi scrive – visto che il virgolettato è genericamente attribuito – sa che cosa è una Zac, zona addestramento cani? Viene presentata come luogo di tortura quando è un pezzo di bosco dove i cinghiali vengono nutriti e accuditi. Serve per l’allenamento dei cani, ma in una zona recintata avviene quanto accade in natura. Falso, falsissimo il fatto che i cinghiali di più di 30 kg vengano smaltiti. Volete fare un giro e vedere di persona? Sarò felice di accompagnarvi.
Non mi soffermo sulle soluzioni alternative all’abbattimento che fanno solo sorridere, è di oggi la notizia di due morti in autostrada per l impatto contro cinghiali, ma mi scandalizzo a fronte del paragrafo successivo sulla situazione dei cani da caccia “che passano la vita rinchiusi in gabbie abbandonate nei boschi. Ma state scherzando? Il cane da caccia è un bene prezioso per il cacciatore, è più facile che viva su un divano che in una gabbia”.
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