Personaggio

Carla Peirolero e il Suq vincono il premio Asini 2020 destinato a operatori culturali

Ideato nel 1992 da Goffredo Fofi per dare voce a un’idea di "educazione intesa come fondamentale dimensione di raccordo tra cultura e morale, tra individuo e comunità"

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Genova. A Carla Peirolero, per l’ideazione e la direzione del Suq Festival, è andato il Premio Asini 2020. Il riconoscimento, accompagnato dalla scultura dell’artista Nicola Genco, è stato ideato nel 1992 da Goffredo Fofi parallelamente alle riviste di cui via via il premio ha portato il nome, per dare voce a un’idea “forte” di educazione, intesa come fondamentale dimensione di raccordo tra cultura e morale, tra individuo e comunità.

Principi espressi nella motivazione, nello stile trasgressivo e riottoso che Fofi ha prestato a un premio in cui esalta la testardaggine e la capacità ribelle di un animale noto per la resistenza e la straordinaria utilità. “Carla Peirolero – cita la motivazione – è una delle anime della città più ricca di storia e di presente tra le grandi città portuali d’Europa.

A Genova, in anni di trasformazioni più impudenti che necessarie, Peirolero ha fondato, diretto, organizzato, animato uno dei rarissimi festival degni di rispetto nel quadro di una delirante “società dello spettacolo”, il Suq, festival delle culture migranti. Luogo di incontro tra genovesi vecchi e nuovi, nell’attenzione e nel rispetto delle diversità culturali proposte dagli immigrati. Senza dimenticare la sua presenza attivissima all’interno del teatro ligure, di grande storia ma di incerto presente”.

«Sono contenta del Premio Asini 2020 e con che motivazione!», ha esclamato Carla Peirolero, che ha dato vita al progetto Suq nel 1999, insieme a Valentina Arcuri, e da allora lo ha portato avanti con tenacia e grandi risultati. La cerimonia di premiazione si sarebbe dovuta nell’ambito del Festival Inequilibrio, di Armunia, a settembre, ma è stata cancellata per motivi di sicurezza a causa dell’aumento dei contagi in Toscana.

Il Suq Festival, arrivato alla 22ª edizione, vanta un rapporto di grande fidelizzazione con i suoi frequentatori, come dimostrano le trecento risposte al questionario lanciato a fine Festival in collaborazione con Cittadini sostenibili per capire l’impatto culturale e ambientale del Festival sul territorio, anche da un punto di vista storico, e accogliere suggerimenti per il futuro. Sono prevalentemente donne, apprezzano il Suq e lo frequentano abitualmente da più anni, non risparmiano consigli, tra cui quello di renderlo più diffuso in città e prolungato nel tempo.

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